Originariamente siccome aveva un valore comparativo (col senso di “così come”), più evidente nell’antica grafia staccata: sì come.
Oggi invece è usato con valore causale e, più precisamente, ricorre quando la frase causale è anteposta a quella principale. In caso contrario, vanno scelte diverse congiunzioni, preferibilmente perché.
Attenti, dunque, a siccome che. Per quanto ci capiti di sentirlo spesso, non si tratta di una locuzione appartenente all’italiano, nemmeno parlato, bensì di un modulo dialettale o d’autore.