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Si complica la vita del Buddha Boy

Creato il 03 aprile 2012 da Cren

Si complica la vita del Buddha BoyTempo fà, avevamo scritto un post sul Buddha Boy, il ragazzo Tamang,  Ram Bahadur Bamjan. Eravamo stati a vedere l’evento e qualche perplessità era nata. Oggi la situazione s’è ulteriormente incasinata.

 ”Hetauda è una città che ricorda l’India, case e bazar allungate lungo la strada e da qui inizia il “corridoio industriale” che finisce a Birgunj e poi in India. Piccole aziende tessili e chimiche che fabbricano merci su licenza internazionali esportate in India grazie al vantaggio competitivo derivante dall’ assoluta libertà degli imprenditori. Il gran botto ha avuto anche qui conseguenze: crisi produttive, vertenze sindacali, scontri fra lavoratori e polizia (con qualche morto). Un tempo qui era tutta giungla malarica, bonificata negli anni ’60 e abitata, originariamente, dai Tharu (considerabili tribali) e, nei secolli, da migranti indiani (gli odierni Madhesi) e dai poveri delle colline (Tamang, Magar e impoveriti Bhaun e Chetri). La giungla ancora resiste, assalita dall’uomo, ai margini della strada e lì c’infilammo per una stradina che portava al luogo dove meditava il Buddha ragazzo.

Ci accolse una specie di parcheggio assediato da bancarelle in legno che vendevano tè e dal baat, per i molti pellegrini che venivano anche dall’India. Più avanti altre bancarelle gestite da un gruppo di Tamang della Om Namobuddha Protection Commitee, con videocassette ed altri souvernirs. Eravamo un po’ perplessi quando c’avvicinammo al recinto che circondava l’immensi pipal sotto cui era seduto, nel mudra della meditazione il ragazzo. Sugli alberi le colorate bandiere della preghiera. Un monaco e un ragazzino (compagno di giochi del neo-Buddha) ci raccontarono la sua storia che non differiva di molto da quella di tanti ragazzini Tamang.

Raccogliemmo tutte le informazioni, guardammo a lungo il ragazzo, fummo infastiditi dal micro-business che stava nascendo e non giungemmo a nessuna conclusione. Il ragazzo stava immobile per delle ore, al freddo, con bestie che s’aggiravano sul corpo (forse mangiava la notte) ma era comunque un fatto strano, misterioso da inserire fra i molti che segnano l’Asia Nei mesi seguenti il ragazzo scomparve, giustamente, infastidito dalla bolgia; i suoi seguaci del Comitato furono accusati di intascarsi soldi e vendere miracoli; il ragazzo dichiarò che lui non era un buddha, ma più modestamente un boddhisatva (coloro che rinunciano al Nirvana per contribuire alla liberazione degli altri)”.

Un pò di tempo è passato e il gruppo di Tamang che circondano il ragazzo si è organizzato nel  Bodhi Shrawan Dharma Sangh. La famiglia di Ram Bahadur Bamjan è stata esclusa e quando, in questi giorni, ha cercato di parlare con il Buddha Boy ( in meditazione nella foresta di Halkhoriya) delle malefatte dei suoi seguaci è stata respinta a calci nel sedere. Ora c’è la polizia che indaga a seguito di una denuncia di una ragazza slovacca che ha dichiarato di essere stata rapita e violentata dai seguaci del ragazzo. Un’altra donna  nepalese sembra ancora sequestrata nell’Asrham gestito dai suoi adepti.


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