Si fa presto a dire "Penati"

Abitando in Lombardia, capita quasi a tutti di avere dei conoscenti e, purtroppo, anche dei parenti che si ostinano a difendere l'indifendibile, inverosimile, incredibile, indicibile e intergalattica superpatacca padana.
La cosa più comune che ti vengono a dire quando gli fai notare le quintalate di letame che li sta giustamente sommergendo in maniera, si spera, definitiva è:
parlate proprio voi che avete in casa uno come Penati.
Eh no, caspiterina! Qui proprio non ci siamo! Va bene continuare a sparare cazzate come ai bei tempi ma tutto ha un limite: il caso Penati non è minimamente paragonabile a questa storiaccia legaiola.
Anche lasciando stare i lingotti d'oro e i gioielli, i libri esoterici della consorte del capo, le lauree albanesi del figlio, i dentini nuovi e le (inutili) TAC pagate con i soldi del contribuente, si potrebbe fare un paragone tra la Lega e il Pd solo nel caso in cui Pierluigi Bersani rubasse i soldi del finanziamento pubblico dal partito tramutandoli in paghette da 5.000 euro al mese per le proprie figlie.
Resti qui tra noi,
apparte che il solo provare a immaginare Bersani che traffica in queste cose fa davvero sbellicare dalle risate, nel teorico caso in cui venisse fuori un decimo di una storia del genere, i primi che crocifiggerebbero, anzi, diciamola tutta, i primi che prenderebbero a calci nel culo il segretario sarebbero proprio i militanti del Partito Democratico, altro che farlo Presidente Onorario della Patacca Padana come invece si apprestano a fare loro.
Ecchècavolo!