In un documento scritto, fatto recapitare lo scorso 6 gennaio ai membri del Consiglio di Sicurezza delll'Onu che lo richiedevano, Hervé Ladsous, responsabile in Africa del mantenimento delle condizioni di pace per conto dell'Onu, ha denunciato l'impossibilità di garantire, con gli attuali mezzi a disposizione, condizioni di pace e di stabilità in Burundi.
Hervé Ladsous scrive molto chiaramente che la situazione politica in Burundi oscilla tra quella che si definisce una guerra a bassa intensità, come vediamo quotidianamente, con sparizioni ed uccisioni degli oppositori al regime di Nkurunziza, a un vero e proprio possibile genocidio a breve.
A complicare il tutto poi da una parte abbiamo forze nuove, nate sul campo, che affiancano per opportunismo del momento il presidente e che preoccupano per le spietate operazioni di rastrellamento di cui sono capaci, dall'altra l'assenza di donatori stranieri per la popolazione civile del Burundi che, in questo modo, è sempre più destinata alla povertà.
Il piccolo Burundi, infatti, dipendeva e dipende quasi totalmente da importazioni dall'estero e dagli aiuti internazionali, che in questi ultimi tempi sono venuti totalmente a mancare.
Con un quadro così-scrive Ladsous- è impossibile sperare in una difesa efficace ricorrendo alle sole truppe Onu al momento stanziate in loco.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)