Si, impotenti ma pieni di potere. E’ questo che fa impazzire l'incredibile sinistra fidentina; renziana di convenienza, ancora bolsevica nei fatti.Come andrà a finire?
In realtà il problema è capire se sia possibile, alle condizioni date, che le forze politiche nel loro insieme abbiano la volontà e la capacità di rigenerarsi tagliando i ponti con il passato.
Questa, oggi, è la sfida.
Lo stato dell'arte?
A parte il pettegolezzo, che serve soprattutto come un mezzo per dare colore al grigiore quotidiano, a cui si cerca di contrapporre le molte fotografie del sindaco, purtroppo ad oggi non vedo, nella maggioranza di sinistra che da oltre un anno governa Fidenza, disponibilità a mettersi in gioco, smontando vecchie e ritrovate rendite di posizione, politiche, sociali, economiche e culturali.
E qui sta il problema.
Lo smottamento partitico, che riguarda sia la destra che la sinistra, lascia macerie e, lungo questa deriva, il primato della politica tramonta con i partiti che si ritrovano, svuotati nelle loro funzioni decisionali, meri esecutori di quel che conviene al ritrovato sistema di potere, quello, per intenderci, che sta dentro torri in stazione o cooperative mangiasoldi a tradimento; non bastasse, l'atmosfera è avvelenata da contrasti aperti o sottaciuti, da sentimenti di rancore e di vendetta. Questo, è certo, aiuta arroccamenti che hanno a che fare con la prima e con la seconda legge della termodinamica.
Anche per questo, ma non solo per questo, mi rifugio nella soggettività del civismo, cioè nella capacità di guardare, con gli occhi oggettivi della ragione, me stesso ed il corteo dei miei desideri, delle mie menzogne, delle mie speranze.
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