Il protagonista di questo romanzo è Roberto, un giovane professionista napoletano, sottopagato e a mio parere perennemente insoddisfatto.
Roberto "sente" che sta per finire la sua storia con Sandra, dopo due anni, per capirci qualcosa l'autore torna indietro nel tempo e ci racconta sia la loro storia che tutte le altre di Roberto.
Le storie passate, che vanno dal primo bacio stampo dei 12 anni alla quasi convivenza dei 32 con Sandra si alternano al presente. Consiglieri nel tempo di Roberto sono i suoi storici amici Tommaso, Minerva e Anna, sebbene nemmeno loro abbiano esperienza di storie serie e durature.
Nel presente, la questione è conservare la casa di Sandra di cui sua nonna vuole rientrare in possesso, dietro ci sono tutta una serie di intrighi familiari e così Roberto si trasforma in segugio, lui a quel terrazzino non vuole proprio rinunciare! Ma, secondo voi, se un terrazzino è tanto decisivo per una storia, può mai essere questa ben consolidata?
Lascio a voi scoprire come va a finire, sia col terrazzino che con Sandra.
Il titolo sembra il grido disfattista di chi si guarda intorno e vede coppie che stanno insieme da anni, a volte decenni e che si lasciano da un giorno all'altro. La constatazione che giustifica chi non vuole impegnarsi, tanto "si lasciano tutti" alla fine.
Non sapevo cosa aspettarmi da questo romanzo, ero titubante all'inizio ma poi mi sono lasciata trascinare dal tam tam e così l'ho letto, tutto d'un fiato.
Ebbene, devo dire che la fine mi ha lasciata alquanto perplessa, credo di aver letto dei paragoni con Woody Allen e, onestamente, il romanzo un po' ricorda i film del celebre regista hollywoodiano.
Attendo di sapere anche il vostro parere, se lo avete letto.