Parti difficili, il primo finito in tragedia.
E' un po' che penso a come mettere giù ciò che mi hanno sempre raccontato senza dover per forza scrivere questa cosa, ma che vi devo dire, così è purtroppo, anche se tutto vorrei tranne il rattristarvi.
Leggenda vuole che i parti in casa nostra fossero generalmente considerati un poco difficili.
"Mamma ma sarà la conformazione fisica?" mi informavo io.
"No no, ne devi fare tre. Vedrai che l'ultimo esce bene"
(Fosse facile farne tre! Ok questo l'ho aggiunto io ora)
Il primo bimbo fu così difficile da mettere al mondo che purtroppo non resistette al parto.
Erano anni in cui partorire in casa sembrava ancora la scelta migliore.
Quando si andava a Brindisi la prima tappa era al cimitero, anche se la considerazione per i neonati nati morti era tale che fu messo in fossa comune.
Non era importante, a noi sembrava di fargli visita lo stesso.
Ora avrà conosciuto suo padre finalmente, che dite?
Il secondo travaglio, narra sempre la leggenda, iniziò come il primo.
"Enno eh, questa volta si va in ospedale!" disse saggiamente mia madre. O lo urlò, su questo ci sono pareri discordanti.
Ore e ore, manovre, forcipe! Anche mio fratello non ne voleva sapere di uscire.
Passano 11 anni, mia madre si vede che vedeva un'ombra lucente anche lei, perché alla fine riuscì a concepire me. Potete immaginare con che cuore pesante arrivò al parto, visti i precedenti.
Il suo ginecologo la tenne dentro quella domenica, ma testuali parole (o almeno testualmente distorte dal tempo!) disse "io ora vado, che tanto tu chissà quando partorisci"
E se ne andò al cinema a vedere il Dottor Zivago.
Come minchia facessero a dare la domenica pomeriggio un film di 10 anni prima non è dato sapere.
Sospetto che qui la memoria vacilli. Oppure era domenica d'essai. Mah!
Non vide mai la fine però, oppure l'aveva già vista prima chissà. Sicuramente non quel giorno!
Quella domenica lo chiamarono d'urgenza, perché avevo deciso che "presto è bello" e quindi stavo per nascere in reparto. Niente, com'è che dice sempre mia madre? Sei nata in barella! Visti i precedenti, detto da lei è un complimento.
Lui, il dottore (non Zivago, il ginecologo) che è sempre stato un campione di cortesia e savoir-faire si racconta che eslamò "e ti servivano tre figli per imparare come si fanno!?!?" Carino lui.
Grande dottore però, fu anche il mio di ginecologo, finché non andò in pensione.
Visti i miei tempi nel concepire non ha fatto in tempo a vedere che la figlia seguiva brillantemente le orme della madre, anche se a me è andata grassa però.
Ma questa è un'altra storia. Poi ve la racconterà Di ;-)
Questo post partecipa al contest di Mamma è in pausa caffè