Ho seguito l'evolversi della situazione riguardante il referendum in Grecia, ho ascoltato varie interviste e sentito diversi notiziari, ha vinto il no dei cittadini Greci che, coraggiosamente, rifiutano le condizioni schiaccianti delle autorità europee per esprimere, forse, la loro volontà a tornare ad una moneta nazionale. Si sta parlando tanto di tutto, dell'europa organizzata male e poco collaborativa, di una politica di austerità, di una struttura piramidale dei paesi dell'eurozona, della Grecia malata ancora prima dell'entrata in Europa, dei buoni e dei cattivi, dei pro e dei contro a tal punto che, o capisci bene tutto il quadro o ti perdi a metà discorso...è tutto un groviglio di problematiche, cause che dipendono da diverse parti.
Molti paesi vorrebbero l'uscita della Grecia dall'euro (grexit), però mi è sembrato di capire che c'è il rischio di un ripetersi della situazione in altri paesi dell'eurozona, se non si attuano cambiamenti strutturali nel sistema Europa con un lento ma mirato processo, quindi non è che questo caso resterebbe circoscritto visto che l'euro rimanendo una moneta troppo forte non permette cambiamenti per le 19 economie differenti....che poi la Grecia fuori dall'Euro si salverebbe o andrebbe comunque a fondo?
La salute economica Greca è carente, le esportazioni sono al minimo e la disoccupazione è altissima. In ogni caso il governo Greco dovrebbe iniziare un piano di riforme efficace e in fretta anche! Se dovesse tornare alla sua moneta (la dracma), la valuta subirebbe subito una perdita del valore di acquisto e l'inflazione potrebbe aumentare sensibilmente, abbassando notevolmente il valore della dracma rispetto a quello dell'euro, inoltre i debiti internazionali della Grecia rimarrebbero in euro, così come i costi per l' energia e gli altri beni dall'estero.
Per ora si attende la parola di Mario Draghi se riattivare la liquidità verso le banche greche, chiuse da una settimana, nel caso non gli si concedessero più soldi la Grecia entro poche settimane non potrebbe più pagare stipendi, pensioni e servizi, andando verso il collasso del suo sistema bancario.
Quindi da un lato la vittoria del No rende più vicino un accordo favorevole alla Grecia ma dall'altro ogni giorno che passa rende più difficile per la Grecia rifiutare le condizioni dei creditori. I mercati europei sono tutti in negativo, attutendo il colpo del NO Greco, l'Eur/Usd, ho sentito dire da un analista, ha avuto solo un oscillazione fisiologica.
La speranza è che il Governo Greco e le autorità europee trovino un accordo e poi entrambe le parti si impegnino in un miglioramento dei loro sistemi affinché la ripresa cominci davvero.
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