Chiudete gli occhi e immaginatevi in aereo, pronti a decollare per un lungo volo…
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Situate a sud est delle Bahamas, Turks e Caicos è un arcipelago composto da 40 isole, per la maggior parte non abitate, che vantano chilometri e chilometri di spiagge di sabbia bianca e fine come talco, lussureggiante vegetazione ed una superba barriera corallina, che regala altrettanti meravigliosi fondali marini.
Non per nulla sono annoverate tra le dieci destinazioni mondiali top, per le immersioni subacquee.
La storia racconta che le prime persone a vivere su queste isole sono stati gli indiani Taínos. Poiché però le uniche tracce lasciate erano utensili antichi sepolti nella sabbia delle isole, gli storici conoscono pochi dettagli concreti sulla vita di Taínos.
Successivamente toccò a Cristoforo Colombo che, si racconta, sbarcò per la prima volta nel Nuovo Mondo proprio qui, sull’isola di Grand Turk, nel 1492.
Successivamente, come spesso la storia insegna, l’arcipelago fu conteso per secoli tra Francia, Spagna e Inghilterra, fino a quando venne definitivamente assegnato alla Gran Bretagna, entrando a far parte della colonia britannica delle Bahamas. Ciò anche se all’epoca si trattava di un territorio povero, che poco o nulla aveva da offrire: si trovava geograficamente fuori dalle principali rotte commerciali; non possedeva oro e, soprattutto, le precipitazioni erano decisamente scarse, rendendo in questo modo impossibile la coltivazione della canna da zucchero.
Per questa ragione le isole rimasero totalmente disabitate fino al 1678, quando un gruppo dei coloni delle Bermude iniziò un’intensa attività di estrazione “dell’oro bianco”, il sale, e di sfruttamento del legname. Vennero disboscati numerosi terreni per far posto alle salinas, molte delle quali ancora oggi esistenti.
Nel tempo questi territori divennero famosi per essere pericolosi rifugi dei pirati, le cui razzie determinarono un duro intervento della Francia, nel tentativo, poi stroncato dagli inglesi, di poter avanzare pretese sull’arcipelago.
Dopo un periodo (dal 1872 al 1962) di annessione alla Giamaica e restituzione alle Bahamas, nel 1973 Turks e Caicos diventarono ufficialmente una Colonia indipendente della Gran Bretagna.
Oggi, delle 40 isole e isolotti che formano l’arcipelago di Turks e Caicos, solo otto sono abitate stabilmente da circa 30.000 persone. Si tratta prevalentemente dei “Belongers“, persone amichevoli e religiose, discendenti degli schiavi africani e che nel corso dei secoli si sono definitivamente stabiliti.
L’economia locale si basa principalmente sul turismo: ogni anno infatti sono oltre 200.000 i visitatori che approdano su una delle tante spiagge bianche presenti.
Le isole sono disposte lungo i bordi di due grandi altipiani calcarei sommersi, i “Turks Bank”, con profonde acque al largo che costituiscono importanti punti di transito per le balene, mante, aquile di mare e tartarughe. Più a riva, parallela al perimetro delle isole, una lunga e intatta barriera corallina, considerata ancora oggi tra le più belle al mondo.
Inoltre, da fine dicembre ad aprile, una enorme mandria atlantica di 2.500 megattere passano abitualmente attraverso le coste, durante la loro migrazione e in questo periodo i subacquei hanno la rara opportunità di ascoltare un particolarissimo concerto sottomarino di canti delle balene.
Aironi blu, fenicotteri, pellicani e tante altre specie sono facili da incontrare in queste isole. Dodici isolotti che compongono l’arcipelago, tra i più piccoli, intatti e disabitati, sono stati dichiarati territori protetti ed eletti Parchi Nazionali, per consentire la tutela e lo sviluppo delle diverse specie presenti.
Ma cosa fare e vedere a Turks e Caicos?
Si tratta di un insieme di isole in genere non particolarmente affollate dai turisti e, nello stesso tempo, in grado di offrire tutte le principali meravigliose attrazioni che si trovano in altri luoghi di vacanza tropicale come questo.
Tra tutti, uno dei principali punti di forza è sicuramente costituito dall’assortimento di grandi spiagge: sponde incontaminate di sabbia bianca, scogliere mozzafiato e acque limpide regalano spesso paesaggi da cartolina.
Molte delle spiagge più popolari sono situate sull’isola Providenciales, più comunemente chiamata Provo. Non importa in quale punto della zona siate: sarete comunque e sempre vicino a bellissime coste di sabbia bianca, per lo più poco frequentate; un’oasi quindi ideale per isolarsi da tutto e da tutti.
L’isola di Grand Turk, invece, è nota per le sue sorprendenti spiagge di soffice sabbia bianca a forma di mezzaluna, che si affacciano sulle acque turchesi dei Caraibi.
Little Beach Bluff Point, in particolare, è sulla costa settentrionale di Grand Turk, ed è letteralmente ricoperta di conchiglie bellissime, oltre ad essere contornata da una scogliera calcarea che offre una meravigliosa vista panoramica dell’acqua poco profonda. Numerose mangrovie e uccelli esotici, inoltre, frequentano la spiaggia in estate e in primavera, rendendo un effetto decisamente esotico.
Mare cristallino ma non solo!
Le numerose saline rimaste, ad esempio, costituiscono zone di alimentazione eccellenti per gli uccelli stanziali e migratori. Sono oltre 170 la specie presenti a Turks e Caicos. Una varietà incredibile, tra cui una davvero rara, il Whistling-Duck, il cui nome deriva dal suo caratteristico suono.
Mare, ambiente ma anche storia e cultura. Cheshire Hall è una delle principali attrazioni storiche di Providenciales. Rovine di edifici riferiti ad una ex piantagione di cotone, risalenti ad almeno 200 anni fa.
Ma per chi, come molti, approda in questo paradiso tropicale in nave, il Grand Turk Cruise Center, con acceso diretto alla spiaggia, rappresenta una valida soluzione per godere dell’isola. Immersa in circa 14 ettari di terreno, con comodi spogliatoi, docce e armadietti per gli ospiti delle varie compagnie di crociera, la struttura rappresenta una soluzione di classe e, soprattutto, di facile accesso.
Sarà possibile fare il bagno in acque cristalline dell’oceano o in una delle piscine più grandi di tutti i Caraibi, passeggiare lungo la spiaggia, rilassarsi in una comoda chaise lounge e persino affittare un capanno privato in cui godere di un rigenerante massaggio locale.
E per gli amanti degli animali in generale, come non ricordare il delfino JoJo? Uno dei pochissimi al mondo che, pur vivendo libero nelle acque poco profonde intorno all’isola, interagisce volontariamente con gli esseri umani nel suo habitat naturale. Molto amato dagli isolani il governo locale lo ha proclamato “tesoro nazionale”, istituendo a suo favore un servizio di vigilanza privata, con lo scopo di proteggerlo.
Un’isola caraibica, insomma, di rara bellezza ad oggi ancora in gran parte icontaminata, tanto che da alcuni anni è stato istituito un ambizioso programma di “eco-turismo”, volto a proteggere il notevole patrimonio naturale del Paese.
Nel 2010 Turks e Caicos si è visto attribuire alcuni dei premi internazionali più prestigiosi: i TripAdvisor Travelers’ Choice Award come miglior destinazione sole&spiaggia del mondo; top10 destinazioni con i migliori hotel/SPA dei Caraibi e Messico; top10 migliori hotel di lusso ai Caraibi; top10 hotel più alla moda nel mondo.
E se ancora non vi sentite immersi in questo paradiso terrestre, distesi magari sulla soffice sabbia bianca, riscaldati dal sole, cliccate sul tasto ‘Play’ qui sotto e … buona vacanza!
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