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Sì questo mondo è proprio uno zoo: tra un loempia e un Banh cuon
Creato il 11 febbraio 2012 da Tiba84E' strano, soprattutto se non lo si è mai visto, perché quello che fino a due settimane fa era un fiumiciattolo pieno di anatre, adesso è ricoperto di ghiaccio, un po' di neve al centro e un ovale nell'esterno percorso in circolo da persone di ogni età. Benché non avessi l'attrezzatura giusta e con le mie leggerissime scarpe da tennis, mi sono cimentato anche io in qualche scivolata; fortunamente senza sfracelli.
E' strano, perché sotto il sole invernale il ghiaccio continua a reggere nonostante tutto, e non c'è fanghiglia né è in via di scioglimento, ancora fine giornata è bello duro e compatto come se fosse appena uscito dal freezer. C'è da dire che fa parecchio freddo: la massima è - 3°...
Mette allegria, però, vedere tutta questa gente che passa un pomeriggio pattinando con gli amici: ci sono anziani con i nipoti, scendono dal marciapiede sul terreno ghiacciato e insegnano ai pargoli a muoversi appropriatamente. Ci sono genitori che spingono passeggini o che trainano carretti con bimbi dentro; ci sono giovani che giocano a hockey. Con le dovute differenze, è come vedere un parco a Bologna, eppure fa uno strano effetto. Molto curioso e molto allegro. E non succede solo nei quadri di Brueghel...
Abbandonati i miei pattinatori, mi dirigo verso la zona pedonale del centro. Ci sono vari canali d'acqua in parte ghiacciata; le anitre stanno ferme sul ghiaccio piuttosto che immergersi nel liquido. Come se prendessero il sole. Il quadro è triste, di una natura ferma, imbiancata, tutta uguale e bloccata. Una natura che ha perso i propri colori e le differenze, tutte le qualità che ne caratterizzano la bellezza, per ridursi ad un'unità fissa che può essere meglio compresa dall'intelletto. Mette malinconia, e ricorda il freddo inverno del 1619. Tuttavia il centro è animato e allegro.
Faccio un giretto per negozi. Soprattutto per confrontare un po' di prezzi, ma non credo di avere le conoscenze giuste per farlo... L'unica cosa che posso dire è che tutti conoscono più lingue: davanti a me c'erano dei tedeschi e il commesso, al momento del pagamento, gli ha chiesto se preferivano parlare tedesco e li ha serviti in quella lingua. Certo, con qualche fragilità. Però senza paragoni rispetto all'Italia: l'unico confronto che riesco a fare. Sarei curioso di sapere se anche i bambini conosco bene l'inglese, ma preferisco evitarmi lo smacco di ammettere di saperlo peggio di loro e mi sottraggo all'indagine. Sabato, appunto, c'è il mercato in centro. E si vendono cose di tutti i tipi, non solo la paccottiglia della piazzola bolognese, ma oggetti d'artigianato, oltre che cibo di ogni tipo.
Un po' il freddo e un po' l'impossibilità di resistere, alla fine ho deciso di comprarmi qualcosa da mangiare mentre passeggiavo (nonostante tutto la fame è ammissibile, però sarei sopravvissuto anche senza pranzare). C'era un Subway, ma ho resistito e tirato dritto. Nel mercato i negozianti cuociono anche le cose che vendono, e non è raro vedere gente che si mangia del fish & chips o simili nelle bancarelle. Io mi sono diretto ad un chiosco di cucina vietnamita e ho preso un loempia special, una sorta di involtino primavera, e un banh cuon - non è esattamente il nome olandese, ma non ricordo e adesso "il casino in quest'appartamento è tale e mi è quasi impossibile ascoltarmi pensare" (cit., chi la riconosce è bravo!): non riuscirò mai a farmelo venire in mente - una sorta di palla di riso grossa come un pugno e ripiena di carne e verdure varie cotta al vapore... Mentre li mangiavo mi si sono congelate le mani dal freddo. Tuttavia ne è valsa la pena: erano ottimi davvero. Ad Amsterdam ha aperto il primo ristorante etnico nordcoreano del mondo, se mi capita lo provo molto volentieri. Però con il freddo che fa pensare di muoversi non è molto allettante - benché Amsterdam dev'essere bellissima anche d'inverno.
Ancora intirizzito, sono entrato in una libreria anche per scaldarmi. Conosco le città in cui vado quando ne frequento le librerie, quando trovo quella che non fa parte della grande catena o che vende solo libri scontati, ma quelle più piccole, munite di libri usati. Sovente si riconoscono perché sono accoglienti e con la radio scelta da chi pensa anche quando legge. Una musica silenziosa, per così dire. A Bologna c'è la mia, e ci ho presentato anche una rivista. Qui sono capitato in una piccola, lungo un canale, con la libraia che faceva avanti e indietro dal retro parlando di chissà che; e c'erano parecchi libri anche in inglese ma non ho trovato i Fratelli Karamazov.
Prossimamente, forse, parlerò anche dei miei studi: ho tante belle foto di libri in latino. Purtroppo non ho trovato un dizionario latino-inglese e mi tocca fare dei percorsi infralinguistici parecchio azzardati, passando dall'olandese al tedesco, all'inglese talvolta fino all'italiano. E per fortuna che è una tesi che si scrive da sé...
Non ho capito se stasera si faccia qualcosa da queste parti, qui nello campus ci sono vari locali, anche se il fulcro della vita è più verso il centro città. Fare qualcosa qui significa trovarsi nell'appartamento di qualcuno; non il mio perché è disordinatissimo. O bere una birra in giro, anche se fa molto freddo: siamo praticamente in aperta campagna con allevamenti di ogni tipo che però non riscaldano molto l'aria. Per ora, per scaldarmi, ho cotto della carne tagliata a listelli e aromatizzata per fare dei panini turchi, con il pane apposito scaldato al microonde. Non è esattamente come il Kebab, perché non è arrostita allo stesso modo, ma il principio è simile. Anche se sto mettendo su una bella ciambella giro-vita, oggi ho avuto freddo e adesso ho fame. Non credo andrò in centro, di sicuro adesso mangio...
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