Irpinia. 23 novembre 1980, ore 19:35
90 secondi, 6.5 – 6.8 Richter
Morti: 2.998
Feriti: 8.245
Senzatetto: 234.960
3 regioni colpite: Campania, Basilicata e Puglia
Comuni colpiti: 687
Comuni disastrati: 37
Superfice totale: 15.400 Kmq
Popolazione coinvolta: oltre 5.000.000 di abitanti
Soccorritori: oltre 8.000 uomini.
Arrivai all’alba di due giorni dopo, su un camion dell’Agsm che portava bare a Salerno. Pioveva sottile, un’acqua che impregnava tutto ma non riusciva a fissare a terra i soffi di polvere che seguivano a ogni residuo crollo.
Percorrevo senza riconoscerle le strade di una vita, orfane di riferimenti, ormai un catalogo di pareti sventrate che mostravano pezzi di vita senza vita: ritratti sghembi alle pareti, cristalliere miracolosamente intatte, tappezzerie strappate, i resti di una cena abbandonata in fretta.
Ho riconosciuto qualcuno, ma m’è mancato il coraggio di salutare.
Ho cercato i miei: alcuni erano rifugiati in un pullman, altri da parenti in campagna; un peso tolto dal cuore ma nessuna felicità, intorno è uno strazio che non si può immaginare.
E resta dentro per sempre.
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