Magazine Diario personale

Si riparte da qui: ode al cambiamento

Creato il 05 agosto 2013 da Nonchiamatemiborgia @nonsonoBorgia
Il blog è andato in vacanza. Io no. Ecco spiegata l'ulteriore sparizione dagli schermi digitali, della serie “Ma che non scrivi più?”, “Ma dai non c'hai niente da raccontare?”. Ebbene, non è che nun c'ho voja o sono a corto di idee, ma il nuovo lavoro full-fullissim time più le famigerate corse assassine per arrivare in tempo alle interviste o alle conferenze stampa tendono a decurtare i miei tempi. E poi ogni tanto ci tengo a fare un minimo di vita sociale. Giusto per ricordarmi come si parla ancora con le persone, giusto per fare qualcosa che vada oltre il ticchettio dilaniante della tastiera del piccì.E quindi che c'è di nuovo da raccontare? A parte il fatto che sto organizzando i miei prossimi dieci viaggi, tutti in funzione di quello che vorrei vedere e di chi è emigrato ultimamente in tali posti. In questi ultimi mesi ho presenziato a un esodo continuo di amici e conoscenti: Berlino, Londra, Melbourne, Los Angeles, 'sticazzi. Insomma qui la gente se ne va, e come si potrebbe biasimare questa persone. La solita mancanza del tuttotipicamente made in Italy (tra l'altro più volte manifestata in questo piccolo puntino dell'universo virtuale) sta spingendo chiunque a impacchettare le proprie cose e a imbarcarsi verso nuovi orizzonti. E mentre fino ad alcuni anni fa questo sembrava un gesto coraggioso, quasi incosciente, adesso il partire senza sapere dove si andrà a parare è all'ordine del giorno, una scelta quasi ovvia.È vero, salire su un aereo senza conoscere precisamente il proprio futuro e la propria destinazione è piuttosto comune. Ma forse perchè ci sono passata, forse perchè seguo molti blog di expat, sarebbe bello onorare tutti coloro che hanno il coraggio di cambiare. Sono quelli che dall'estrema eccitazione del partire verso una nuova avventura passano a momenti di tremolio intestinale perchè si dirigono, allo stesso tempo, verso una nebbia. Fitta. Piena di interrogativi e di possibili “Ma perchè l'ho fatto?”. Questa riflessione che potrebbe sembrare a un'enorme pappardella moralista non è altro che un'ode in onore di tutti quelli che superano le loro paure, le loro sicurezze, quelli che vanno oltre i loro limiti.Tutto ciò è nato da quei momenti in cui sono incappata nelle pagine di espatriati che raccontano le loro storie, le loro avventure lontano dal loro paese. Raccontano i luoghi, come li vivono, come li fanno sentire. Li raccontano con le parole e con le immagini. Li raccontano dando vita alla nostra immaginazione. E così, mentre comincio a raccattare finanze per il mio prossimo viaggio, intanto mi faccio guidare dalle storie di tutti coloro che scrivono, fotografano e vivono una vita diversa da quella che, molto probabilmente, avevano immaginato.
E se volete anche voi riscoprire posti nuovi, ma non c'avete ancora la grana per farlo, intanto cominciate a viaggiare con la mente.www.machedavvero.itwww.civuolecostanza.blogspot.itwww.nonsoloturisti.itwww.alinipe.blogspot.it
Ovviamente se c'è qualche altro expat e/o viaggiatore seriale che si racconta, che si faccia avanti, che si notifichi.

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