Non avrei mai ipotizzato di giungere a tanto, ma dopo una gestazione sofferta della durata di due decadi, il parto che ne segue e consegue è un grido di dolore che ha le tonalità del qualunquismo più disperato e disperante. Ebbene, signore signori, qui lo dico e qui lo nego: rimpiango il pentapartito e la rassicurante ala pinnata di quella Balena Bianca avveduta e interclassista che ci rese adulti, seppur con la paghetta. Rimpiango, altresì, quella bussola yaltiana senza la quale il Bel Paese è smarrito come un bambino povero dentro un megastore di balocchi. Rocco Casalino alle consultazioni è stata l’ultima, il forcipe che ha estratto da me questo urlo straziante, questo figlio dello smarrimento che mi guarda angosciato dicendomi: “papà, scappiamo”