Si va in scena….nel tuo salotto!

Creato il 14 aprile 2014 da Alessandrapepe @AlessandraPepe

Essere e definirsi un attore teatrale, al giorno d’oggi, non ha piu’ il fascino di una volta. Se già da qualche anno la situazione dello spettacolo in Italia è peggiorata considerevolmente, dando origine a difficoltà notevoli sia per gli artisti più in generale che per gli attori in particolare, oggi la realtà italiana è diventata davvero grave: escludendo i grandi nomi, che malgrado la crisi continuano a registrare incassi importanti e a stabilire record di pubblico, per le piccole realtà locali la situazione non è affatto rosea. Le compagnie medie e piccole, non provviste di grandi nomi, senza alcuna sponsorizzazione importante ed anche quando sono dotate di ottimi interpreti e di una buona struttura organizzativa interna, non possono certo permettersi di sostenere elevati costi di affitto per uno spazio teatrale adeguato, e spesso non hanno la possibilità di stipendiare attori e tecnici, accontentandosi di rientrare semplicemente delle spese sostenute per l’allestimento di uno spettacolo, senza contare i costi per le sartorie teatrali, le scenografie, la Siae, la pubblicità e molto altro. Ciò è umiliante e mortificante per molti attori e tantissimi tecnici del settore, che non riescono a vivere della loro professione, ed invece di essere fieri del loro talento, finiscono per rinunciare al fuoco sacro dell’arte per scegliere strade meno poetiche ma decisamente più redditizie, che consentano cioè di pagare l’affitto o, molto più semplicemente, di mangiare.

Il dimezzamento di fondi pubblici ha inferto un colpo micidiale al teatro italiano, così come la scarsa attenzione dei Comuni e delle Regioni nei confronti delle compagnie e degli artisti meritevoli di sovvenzioni e sponsorizzazioni. Il risultato per molti è il dover ripiegare nei cosiddetti “spazi teatrali”, ovvero in spazi riadattati che non sono teatri veri e propri ma che consentono l’ingresso di un numero anche limitato di spettatori che pagano un biglietto dal prezzo piu’ basso. Si scelgono testi teatrali che non richiedano troppe scenografie, ma solo qualche oggetto di scena che renda l’idea, nè sartorie teatrali di grido: i costumi vengono reperiti  rovistando nel proprio armadio o al massimo girovagando in qualche mercatino rionale, ad un prezzo irrisorio.
Per reagire alla crisi, pero’, qualcuno ha anche escogitato altri sistemi: il teatro in libreria, ovvero performances teatrali allestite presso librerie, con gli attori che recitando tra gli scaffali, mescolandosi agli acquirenti di libri, oppure rappresentazioni allestite presso locali “alternativi”, quali caffè letterari, salottini e centri sociali. Da qualche anno, infine, il teatro d’appartamento si è inserito nel ventaglio di possibilità che un attore od una compagnia ha a disposizione per cercare una valida alternativa alla crisi del settore. La tradizione del teatro d’appartamento, ovvero di uno spettacolo organizzato in salotto direttamente a casa di qualcuno, oggi prende sempre piu’ corpo, offrendo una interessante ed originale alternativa a chi non puo’ permettersi di sostenere l’onere di un allestimento. E da poche settimane, in perfetto stile  “social”, è nata una interessante iniziativa che puo’ definirsi una vera e propria rivoluzione: un’organizzazione all’uopo creata, una sorta di “contenitore” aperto alle compagnie ed agli attori che vogliono fare “teatro in appartamento”. Si tratta di “Teatroxcasa”, che favorisce l’organizzazione di spettacoli in case trasformando salotti, giardini, cantine, garage o altri spazi casalinghi, in palcoscenici. Sebbene nato da poco, Teatroxcasa sta raccogliendo le richieste di attori, che propongono il loro spettacolo, e di coloro che desiderano mettere a disposizione casa propria per “trasformarla” in palcoscenico autonomo e libero. Quasi come se si diventasse “Direttori Artistici” a casa propria, organizzando una vera stagione teatrale sul proprio divano. Ovviamente il sistema nasce come urgente risposta alla crisi del teatro, e sta raccogliendo entusiastici consensi da parte di una fetta consistente di professionisti del settore, che devono necessariamente trovare nuove soluzioni e risorse per sopravvivere. Le città coinvolte per il momento sono Firenze, Roma, Napoli e Torino, ma il progetto è in espansione. Il meccanismo è molto semplice: il padrone di casa propone attraverso il sito la sua abitazione come spazio per spettacoli, candidandola come “Casaxteatro”; ogni Casaxteatro ospiterà sia la performance teatrale che il pubblico, che potrà iscriversi al sito ed essere informato dell’evento grazie alla mailing list appositamente predisposta.


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