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“Si vede non si vede” di Silvia Borando, minibombo

Da Federicapizzi @LibriMarmellata

sivedecopI libri della giovanissima casa editrice minibombo appaiono davvero tutti come una ventata d’aria fresca, nuova e frizzante nel panorama dell’editoria nazionale per bambini.
Almeno finora. Ma chi ben comincia, si sa, è a metà dell’opera e, soprattutto, iniziare con delle proposte di alta qualità, sostenute da un’idea originale e da un progetto interessante, denota efficacemente il carattere e la competenza delle persone che sono alla guida dell’impresa e costituisce un biglietto da visita di tutto rispetto e un’ottima promessa per il futuro.

Consigliandovi quindi di seguire attentamente il lavoro di questa piccola realtà editoriale, vi presento una delle loro gustose novità per l’autunno: “Si vede non si vede”, opera di Silvia Borando, una delle autrici, illustratrici e organizzatrici che si muovono dietro le quinte di un’attività che si presenta come il risultato di un impegno corale e condiviso.
Libri fatti e pensati in casa quindi, sostenuti da un preciso disegno che ha come parole d’ordine inventiva e gioco, linguaggio immediato ed efficace, leggerezza e vivacità.

Nell’albo senza testo “Si vede non si vede” ci si muove nel campo delle forme e dei colori, invitando il bambino ad aguzzare la vista e l’ingegno, alla ricerca del particolare scomparso.
Senza rinunciare però alla vena spassosa, alla nota in più, che insegna senza dire, che spiega senza parole.

Per il piccolo quindi l’esperienza della lettura, dell’osservazione delle immagini, diventa attività completa e sorprendente, affatto passiva ma, allo stesso tempo, diretta ed incisiva. Self evident, per usare un termine anglosassone, ma anche fonte d’apprendimento e, sempre, di divertimento.

Ciò che lascia di stucco è quanto un’idea semplice possa essere fruttuosa e come, nella linearità e nella snellezza, si possano nascondere contenuti ricchi.
Questa è indubbiamente una formula magica quando si ha a che fare con i libri per l’infanzia, in particolar modo oggi, in un tempo in cui la carta stampata per attrarre deve riuscire a concorrere con videogiochi e linguaggi multimediali sempre più rapidi e sempre meno faticosi.
E’ probabile che, nell’incontro-scontro, vincenti risulteranno i libri i cui codici si imparentano all’interattività, soprattutto dove questa viene mossa dalla fantasia e non dai pulsanti da spingere o dai touch screen da sfiorare.

Ma torniamo al libro. Si parte con una doppia facciata a sfondo bianco, sulla quale sono disegnati undici animali, buffi e stilizzati, ciascuno caratterizzato da un diverso colore, omogeneo e compatto e tutti muniti di tondi occhioni neri su orbite bianche.
Già muovono simpatia, così schierati, e viene spontaneo osservarli ben bene uno ad uno.

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Ora voltiamo pagina ed ecco che lo sfondo cambia tinta. Compatta e sgargiante, appare subito piacevole e allegra.
Ma se cerchiamo di ritrovare tutti i nostri amici, pelosi o pennuti che siano – tutti in apparenza immoti -, ecco che ci accorgiamo che…ne manca qualcuno!
Ne manca? Ma no! I suoi begli occhi vispi sono ancora lì, al solito posto, ma la sua sagoma, avendo lo stesso esatto colore dello sfondo, è sparita. O meglio, si è mimetizzata.

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E così via nelle facciate a venire. Ognuna distinta da una tonalità e da un animale scomparso.
Uno solo? Faccio mio un invito che mi ha rivolto l’autrice stessa prima che mi accingessi a sfogliare il libro: “Occhio al camaleonte!”.
E attenzione anche a cosa accade quando si spegne la luce…

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Un albo per familiarizzare con i colori, nominare gli animali, aguzzare la vista, ridere, riflettere.
E imparare, ad esempio, qualcosa circa la natura dei camaleonti (senza che nessuno la spieghi a parole, ma con un’efficacia garantita).
O anche sugli habitat delle varie specie, dato che l’animale che sparisce è sempre quello d’appartenenza naturale all’ambiente che lo sfondo – per colore e tipologia – schematicamente suggerisce.
O ancora parlare della capacità di alcune bestie di mimetizzarsi, facendo nascere nei piccoli la curiosità e l’attenzione per fenomeni biologici e naturali.

Un libro che, nelle mani dei bambini e di capaci adulti di riferimento, può diventare un divertente strumento di gioco e uno stimolo per la fantasia.
Qualche suggerimento a proposito, tanto per partire, lo danno gli stessi autori della casa editrice e, come per gli altri albi minibombo, sono disponibili sul sito applicazioni, suggerimenti e materiale per attività creative ispirate ai contenuti. Per saperne di più, basta dare un’occhiata qui.

(età consigliata: dai tra anni)

Se il libro ti piace, compralo qui: Si vede non si vede


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