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di Maria Pia Caporuscio. Ci stiamo comportando per davvero come i personaggi delle barzellette. La degenerazione della classe dirigente italiana sta facendo scuola e dopo aver coinvolto i media, la si sta trasferendo anche nella popolazione, indottrinandola. E’ per davvero oscena la crocifissione di un atleta, reo di essersi dopato, quasi fosse il solo a commettere questo tipo di reato. Condannare questa frode è fondamentale, ma gridare al finto scandalo o usare un atleta come capro espiatorio, è immorale! Ma come si fa a chiudere gli occhi dinanzi alla realtà? Come si fa ad osannare un atleta un attimo prima e spedirlo all’inferno subito dopo? Ecco questa cosa fa venire in mente una barzelletta: “I nobili romani lanciarono una sfida ai gladiatori, con la promessa che avrebbero liberato chi tra loro, sarebbe riuscito ad accoppiarsi ininterrottamente con cento donne. Accolsero la sfida tutti i gladiatori però, via via che aumentava il numero delle prestazioni crollavano uno dopo l’altro tranne Spartaco, osannato come un dio man mano che il numero saliva. Ma dopo essere arrivato alla novantanovesima anche lui crollò e a quel punto la folla si mise a insultarlo urlando che era un impotente”. Ecco tutti noi ci si stiamo comportando nello stesso identico modo: siamo diventati una barzelletta! E’ veramente grottesco arrivare ad esonerare questo atleta dall’Arma, quando quattro poliziotti, assassini di un ragazzino colpevole solo di esserseli trovati sulla sua strada, sono ancora al loro posto. Questa cosa è un offesa alle coscienze oltre che un insulto all’intelligenza. Purtroppo si tratta di una tale degenerazione della giustizia da far accapponare la pelle. Si possono anche comprendere gli errori: sbagliare è umano, ma non si può sottomettere la giustizia agli “ errori”! Ma che sta succedendo nella coscienza degli esseri umani? Possibile che si sia persa la ragione al punto da ritenere un atleta dopato, più colpevole di chi compie un assassinio? A questo punto è davvero indispensabile una riflessione: se siamo arrivati a non distinguere più un crimine da una semplice frode, l’umanità è per davvero in pericolo. Se non si corre ai ripari, se non si pone un freno a questa galoppante follia, la degenerazione sarà così diffusa, da rendere addirittura impossibile vivere su questo pianeta. Ma che ne è stato della nostra storia? Che ne abbiamo fatto della nostra cultura, della sapienza, della saggezza, dell’esperienza degli uomini del passato, quando si studiava per migliorarsi? Quando il domani sarebbe stato migliore di ieri? E perché ora l’umanità ha ingranato la marcia indietro e proprio nell’ambito della civiltà? Cos’è questo ritorno alle origini? Cos’è che sta bloccando l’intelletto umano? Di cosa ci stiamo nutrendo? O meglio, cosa ci stanno propinando per essere giunti a cancellare la logica, a disintegrare l’onestà e anche la solidarietà? Cosa ci stanno facendo per ottenebrare i nostri cervelli? Con cosa ci stanno bombardando per renderci impotenti e tenerci in sospeso come foglie al vento? Queste domande le rivolgo ai governanti, che stanno tradendo le popolazioni sottomettendole piuttosto che difenderle. Le rivolgo a tutti i giornalisti che hanno dimenticato lo scopo del loro esistere, che era quello di informare, stimolare e rendere edotta la popolazione su ciò che succedeva e non di sostenere o asservirsi al potere. Le rivolgo a tutti noi che abbiamo rinunciato ai nostri diritti, alla nostra libertà, alla speranza di un domani migliore, come i nostri avi ci avevano insegnato: difenderci dai soprusi delle classi dominanti! E invece noi abbiamo ceduto loro persino il diritto alla vita!