Un penny per il vecchio SylvioSiamo gli uomini vuotiSiamo gli uomini impagliatiChe appoggiano l'un l'altroLa testa piena di paglia. Ahimè!Le nostre voci secche, quando noiInsieme mormoriamoSono quiete e senza sensoCome vento nell'erba rinsecchitaO come zampe di topo sopra vetri infrantiNella nostra arida cantina
Figura senza forma, ombra senza colore,Forza paralizzata, gesto privo di moto;
Coloro che han traghettatoCon occhi diritti, all'altro regno della morteCi ricordano – se pure lo fanno – non come animePerdute e violente, ma soloCome gli uomini vuoti
Gli uomini impagliati.T.S. Eliot, The Hollow Men, traduzione di Roberto Sanesi, Garzanti, Milano 1975