Siamo gli uomini vuoti IV

Creato il 30 marzo 2011 da Lucas
Gli occhi non sono qui
Qui non vi sono occhiIn questa valle di stelle morentiIn questa valle vuotaQuesta mascella spezzata dei nostri regni perduti
In quest'ultimo dei luoghi d'incontroNoi brancoliamo insiemeEvitiamo di parlareAmmassati su questa riva del tumido fiume
Privati della vista, a meno che
Gli occhi non ricompaianoCome la stella perpetuaRosa di molte foglieDel regno di tramonto della morteLa speranza soltanto Degli uomini vuoti.
T.S. Eliot, The Hollow Men, traduzione di Roberto Sanesi, Garzanti, Milano1975Il Parlamento, ultimo dei luoghi d'incontro, è da molti, da troppi anni in Italia il primo dei luoghi di "scontro". Noi brancoliamo insieme. A volte mi domando a cosa serva dibattere in Parlamento tra opposte fazioni, quando non esiste un linguaggio comune, quando ogni parte ha un diverso referente linguistico. Per cui: evitiamo di parlare ammassati sulle sponde di Montecitorio. Se alle parole "processo breve, prescrizione per gli incensurati" una parte intende (io sono fra questi): "si vuole bloccare il processo a Berlusconi", mentre l'altra parte si ostina a dire che non è così, e che la riforma riguarda l'interesse generale dei cittadini - ecco, ditemi a cosa serve discutere, dibattere. Secondo me, di fronte a tanto squallore che vede impegnati importanti ministri della repubblica a votare in Parlamento - mentre sarebbe stato loro più urgente essere stati presenti in altri "luoghi" di lavoro (o "teatri" di scontro) - occorre, per l'opposizione, un cambiamento di strategia. Del tipo: cominciare a fingere. Bluffare. Cominciare a dichiararsi d'accordo su certi temi. Votare a favore di certe leggi che comunque passerebbero. Privarsi della vista. Tutto questo con un unico obiettivo: al momento buono, quando i numeri lo permettono, aprire gli occhi e votare per dare la mazzata. 

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