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Siamo tanti, piccoli blogger

Da Elgraeco @HellGraeco
Siamo tanti, piccoli blogger

Noi blogger... per certa gente.

L’atmosfera che si respira in rete in questi giorni è bellissima.
Più di qualcuno, dei cosiddetti professionisti, pagati, s’è dato alla “fuffologia applicata” (felice sintesi dell’amica Daniela).
Questi, in soldoni, i concetti, riassunti da me medesimo:

I blogger scrivono cazzate e non possono essere presi sul serio. Scrivono di tutto e non sanno niente.

Gli autori indipendenti devono stare nel ghetto in quanto specie inferiore, incapaci di possedere gli arcani segreti della Grammatica Italiana, a quanto pare terreno esclusivo degli editor professionisti.

E ancora, i book blogger (ma a questo punto ci aggiungo anche i cine-blogger, perché il passo è breve) stanno rovinando il mestiere ai Critici Professionisti. Poveri e indifesi.

Certe cose mi commuovono sempre. Mi chiamerò anche Hell, ma sono un essere umano… :’(

Ma anche no. Mi ci incazzo come una tigre.
E volevo tanto scrivere un post in merito. Ma poi mi sono accorto che, un post del genere, l’ho già scritto, in tempi non sospetti, il 23 Gennaio del 2012. I contenuti si adattano perfettamente alla situazione attuale. Tanto per confermare che, passano i mesi, passano gli anni, ma in Italia le cose non cambiano mai.
Ecco un breve estratto (se volete leggere l’articolo intero, andate QUI):

Siamo qui, ad assumerci più importanza e responsabilità di quanta dovremmo averne, rispetto alle testate ufficiali, e soprattutto lo facciamo gratis. E qualcuno osa ancora criticarci, darci addosso, storcere il muso come sentisse un cattivo odore nominando i blogger: che vadano affanculo.
Lo scopo di questo posto non è mai esistito. Non sono un critico cinematografico, ma mi vanto di dire la verità sui film, perché non vengo pagato dal marketing. Se il cinema è una merda, oggi, allora tanto vale dirlo, così come vale indicare le poche, valide eccezioni. Lo Star System è solo l’ennesima impalcatura che vuole che tutto funzioni anche quando non è così, auto-alimentando l’illusione di grandezza.
Da blogger, non avendo guadagnato un centesimo, ho ottenuto l’unica cosa che valga la pena avere dalla vita virtuale, l’amicizia di persone fantastiche.
Non siamo qui a fare i protagonisti. Che i Cvitici Cinematogvafici e i Giovnalisti continuino pure il loro mestiere. Non li invidio. Non vedo cosa ci sia da invidiare nelle loro carriere, tanto da intraprenderne le medesime. Che se le tengano.

La Rete è libera e bellissima. E pericolosa. Ma sono cose che sapete tutti, non stiamo a raccontarcela. È la sua stessa Libertà a renderla pericolosa. Noi blogger siamo pericolosi per La Stampa che Conta, perché lavoriamo gratis e siamo, come dire, un’alternativa. Di qualità o meno, non importa. Non importa nemmeno ai piani alti, a quanto pare.
Mi piacerebbe vivere dignitosamente facendo il blogger, portando avanti questo posto. Altrove, sempre all’estero, perché l’Itaglia è il Paese dell’Impossibile, accade. Qui lo si fa per passione, dicono. Per ossessione, per la smania di apparire, per in definitiva dare sfogo alle proprie frustrazioni quotidiane.
Be’, non vale per me, io lo faccio per i miei amici. Quelli che sono in rete con me, tutti i giorni, scrutando con occhio attento il magma libero di internet, come fossero cercatori d’oro che sguazzano nella merda.
Ho imparato più in questi tre anni da libero blogger, che in trentadue da wannabe giornalista & scrittore & letterato. Be’, queste sono le statistiche che contano, secondo me. E tra non guadagnare un centesimo portando avanti un blog, e non guadagnare un centesimo scrivendo come uno schiavetto per qualche rivista che no, non ti pagherà perché sei uno stagista a vita e perché “I soldi sono ormai superati”, preferisco continuare a scrivere sul mio blog. Se non altro, è più costruttivo e arricchisce davvero. Il mio conto in banca, al contrario, si assottiglia. Ma la vita, malgrado voi altri, lì fuori, moralisti e stolti, continua a essere bella.
Auguro alla rete di non essere ingabbiata. Di non morire mai. Di sommergere le Cariatidi che affossano la Creatività e tentano di arginare il flusso in nome di antichi veti.
Dopo questo pezzo credo che non troverò mai più lavoro, in questi settori. Meglio così, magari finisco per fare davvero l’astronauta, come sognavo da bambino. O magari il porno-attore. Tutto va bene, se non posso fare il blogger.

Ebbene, mi correggo. Non è vero che non cambia niente. Ci attaccano sempre di più, in ogni dove. Questo è un cambiamento.

Siamo forti. Ed è impossibile metterci a tacere.

Qui di seguito, linko articoli di miei colleghi (e ne aggiungerò altri, se si presenteranno), che si esprimono o si sono espressi sugli argomenti di cui sopra. È bene diffondere.

Davide Mana
Helldoom
Queenseptienna
Alex Girola
Mr. Giobblin
Narratore
Marco Siena

Noi ci vediamo più tardi, se mi gira, con “Ragazzi Perduti”.


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