Magazine Internet

Siamo tutti figli di Aruba

Da Pinobruno

Non sappiamo quanti siano stati i figli del blackout di New York del 13 luglio 1987, né quanti saranno  – a giugno – i figli del blackout di Facebook del settembre 2010. Certamente non ci sarà un aumento demografico determinato dal blackout di Aruba di venerdì scorso, 29 aprile. Soltanto perché i gestori del milione e passa di siti e i titolari dei cinque milioni di account di posta elettronica stavano già dormendo, quando ad Arezzo è divampato l’incendio. E, si sa, sono pochi quelli che fanno sesso al mattino.

Siamo tutti figli di Aruba

Ma come, la nonna di Internet – Arpanet – è stata creata dai militari in piena Guerra Fredda, proprio per impedire il crollo delle comunicazioni in caso di attacco nucleare e, cinquant’anni dopo, la rete italiana va a ramengo perché si brucia un gruppo di continuità? Mi si obietterà che Aruba non è internet, e che tutto il resto, in Italia e nel mondo, ha continuato a funzionare senza problemi. Già, ma quasi un milione e mezzo di siti oscurati e cinque milioni di mail bloccate per un’intera giornata sono comunque un danno gigantesco, oltre che inedito.

Effetto dirompente, non soltanto perché è venuta meno una buona fetta del web italiano. Gli è che siamo disabituati all’off line. Siamo sempre, comunque e talmente connessi da vivere un blackout del genere come un attentato allo status quo. Per non parlare poi delle pesanti ripercussioni per l’economia.

E’ facile immaginare che una buona parte dei siti eclissati dall’incendio sia riconducibile ad aziende e professionisti. Gente che con il web ci campa. Saranno mai risarciti? La class action annunciata da Codacons avrà un seguito? Non è  questo il tema del post, anche se alcuni clienti di Aruba hanno constatato con amarezza che le fatture sono arrivate all’indomani del blackout con svizzera precisione e senza scuse.

Ci preme di più insistere sulla cagionevolezza rivelata dal banale incendio di Arezzo. Fosse successo almeno alle otto di sera, noi che disdegniamo la tivù,  saremmo andati volentieri a letto a fare figli. I figli di Aruba.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog