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Siamo tutti Paperino

Creato il 09 giugno 2014 da Af68 @AntonioFalcone1
Donald Duck/Paolino Paperino (repubblica.it)

Donald Duck/Paolino Paperino (repubblica.it)

Amici lettori, anche Sunset Boulevard si unisce ai festeggiamenti per l’ottantesimo compleanno di Donald Duck che prendono il via oggi a partire da quel di Duckburg/ Paperopoli: nell’occasione ripubblico, riscritto e rivisto in molti particolari, un mio articolo originariamente pubblicato, nel 2009, sul settimanale free press la Riviera (Siderno, RC), prima di essere diffuso via web tramite le pagine del blog, Siamo tutti Paperino. Quack!
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Un giovane Paperino ne

Un giovane Paperino ne “La gallinella saggia” (m.wired.it)

Happy birthday Donald Fauntleroy Duck! Buon compleanno Paolino Paperino!
Sono trscorsi ottant’anni da quel lontano 9 giugno 1934 quando, giovane anatroccolo, debuttasti sul grande schermo nel disegno animato The Wise Little Hen (La gallinella saggia), un episodio della serie Walt Disney’s Silly Symphonies, con un look completamente diverso da quello attuale (becco lungo, corpo toroidale, grandi zampe palmate, le ali che terminavano in mani appena abbozzate) e al tuo fianco compariva come spalla un tale Peter Pig (Meo Porcello nel nostro idioma), abile quanto te nello scansare qualsivoglia attività lavorativa, colpiti entrambi da un tremendo ed evidentemente contagioso mal di pancia, che vi impediva di aiutare la gallina del titolo e i suoi pulcini nella semina e successiva raccolta del granturco.
Dopo qualche mese (16 settembre 1934) il disegno animato venne trasposto, con una serie di adattamenti, testi di Ted Osborne e disegni di Al Taliaferro, in una storiella a fumetti, pubblicata a puntate nei supplementi domenicali dei quotidiani statunitensi (fino al 16 dicembre), The Little Red Hen, in Italia Topolino presenta I due fannulloni (Nel regno di Topolino n. 8, 15 settembre 1935, edizioni Mondadori).

(papersera.net)

(papersera.net)

Iniziava così la tua carriera nel mondo della letteratura disegnata, ancora non del tutto delineata, venivi spesso affiancato a Mickey Mouse/Topolino (Editor in Grief, testi di Osborne e disegni di Floyd Gottfredson, strisce giornaliere 4 marzo-1 giugno 1935; Topolino giornalista, Supplemento al Giornale:Topolino, n.30-39, Nerbini), a volte anche insieme a Pippo/Goofy a costituire un particolare trio, come in Topolino nella casa dei fantasmi (The Seven Ghosts, strisce giornaliere, 10 agosto-28 novembre 1936; Topolino giornale 207-210, Mondadori), storia in cui apparivi “rinfrescato” (becco corto, corpo rotondetto, pupille più espressive).
Man mano risaltava il tuo carattere di irascibile attaccabrighe, manifestato nella tipica posa da boxeur ed accompagnato da una serie di starnazzanti improperi.
Intanto in Italia Federico Pedrocchi, redattore dei periodici a fumetti della Mondadori, intuiva per primo, siamo nel 1937, le tue grandi potenzialità rendendoti protagonista della storia Paolino Paperino e il mistero di Marte pubblicata a puntate su un settimanale a te dedicato (Paperino e altre avventure, A. P. I.- Anonima Periodici Italiani, dal n.1 al n. 18, a partire da dicembre).

I tre paperotti, Qui, Quo, Qua

I tre paperotti, Qui, Quo, Qua

Ma anche il sopra citato duo Osborne- Taliaferro nelle tavole domenicali iniziava ad affinare la tua psicologia, facendoti divenire adulto con l’arrivo dei tre paperotti Qui, Quo, Qua (Huey, Dewey, Louie) nel 17 ottobre 1937, figli di tua sorella Della (nella storia citata definita cugina), che te li affidava momentaneamente, ma che in seguito non ti lasceranno più, evolvendo anche loro insieme a te, passando dagli iniziali toni pestiferi (ricordi? Il loro papà finì in ospedale causa un petardo che le tre birbe sistemarono sotto la sua poltrona…) ad una maggiore avvedutezza da brave Giovani Marmotte.
Colui che comunque ha affinato il tuo carattere, dotandoti di una personalità complessa, dalle innumerevoli ed interessanti sfaccettature psicologiche, è stato il grande Carl Barks, permettendoti di levarti di dosso lo stereotipo della pigrizia, rendendoti impegnato in mille mestieri che purtroppo finivi per perdere causa la tua irrazionalità o una supponente voglia di strafare, mandando tutto a monte causa un fatale eccesso di zelo.

(hr.coa.inducks.org)

(hr.coa.inducks.org)

E come dimenticare, sempre grazie al suddetto abile narratore, il tuo definitivo ruolo da protagonista in lunghe, splendide, storie, in giro per il mondo, coinvolto in varie avventure, ora in compagnia dei tre nipotini, ora del ricco zio Paperon de’ Paperoni (Scrooge Mc Duck), che proprio Barks fece esordire nel 1947, così come, fra gli altri, l’oltraggiosamente fortunato Gastone (Gladstone Gander, 1948), il “cuginastro” a cui va sempre tutto bene, ma in fondo solo grazie alla Dea bendata, senza alcuno sforzo o sacrificio, quindi ben lontano da tutte quelle soddisfazioni che tu riesci ad ottenere rialzandoti dopo ogni caduta, continuando a lottare imperterrito, sperando che la sorte ti arrida. Storie dall’ampio respiro, con la loro bella morale da favola moderna, ironiche e ricche di pathos, movimentate, dal sentore potenzialmente cinematografico: non a caso Steven Spielberg, noto collezionista di fumetti, nel suo Indiana Jones e i predatori dell’Arca perduta, 1981, tanto per fare un esempio, ha visualizzato nella sequenza d’apertura una tavola tratta dalla bellissima The Seven Cities of Cibola, settembre 1954.

Paperinik (Wikipedia)

Paperinik (Wikipedia)

Ideale continuatore dell’opera di Barks, in particolare dal punto di vista filologico- narrativo, può ritenersi il fumettista americano Don Rosa, anche se al momento non più in attività, (suo l’ albero genealogico della Famiglia dei Paperi, e l’imponente, 12 capitoli, The Life and Times of $crooge McDuck, 1991, pubblicata nel nostro paese per la prima volta sul mensile Zio Paperone, dal n.70, luglio 1995, al n. 81, giugno 1996). Tornando in Italia, molti autori si sono concentrati sulla tua originaria pigrizia, mentre altri hanno saputo trarre profitto dalla lezione barksiana, come Romano Scarpa, Luciano Bottaro o Gianbattista Carpi, il quale nel 1969 (Paperinik il diabolico vendicatore, Topolino n.706-707, 8-15 giugno) ti ha graficamente dotato di una personalità segreta, il mitico Paperinik, ideato dallo sceneggiatore Guido Martina (l’indimenticato e indimenticabile Professore) sulla base di un’intuizione della redattrice Elisa Penna (Paperino il perseguitato muore e … Dalle sue ceneri nasce Paperinik, il diabolico vendicatore! fu la tua prima “dichiarazione di guerra”).

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Ti sei mai chiesto, mio caro vecchio amico, quanto noi esseri umani (almeno coloro che si sono sentiti vicini a te nel leggere o visionare il tuo quotidiano tribolare), abbiamo potuto identificarci, consolarci, autoassolverci, pensando alla straordinaria capacità che ti è propria di uscire in fondo vincente da ogni disavventura, giornata andata storta, insomma un qualsiasi grattacapo sopraggiunto all’improvviso, o al tuo voler continuare sempre a sperare che l’ultimo sogno rimasto nel cassetto non si dissolva alla luce del giorno?
Un grazie di cuore per quanto hai saputo donarci in tutti questi anni, facendoci ridere, commuovere e riflettere, da attore consumato quale sei, che i nostri auguri possano giungere in quel lontano regno della fantasia in cui è certo piacevole rifugiarsi di tanto in tanto e dove, ancora una volta, grazie dell’ospitalità, sono riuscito a trovarti… Ah, dimenticavo, con la confidenza che mi viene concessa dalla nostra lunga amicizia, così, una piccola curiosità, calmo, non iniziare a mettermi il muso, ehm, il becco … Hai mai pensato a sposare Paperina? Eh, che carattere! Sempre irascibile a quanto vedo …


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