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Siamo tutti perduti: Lost

Creato il 26 febbraio 2015 da Stefanodg

lostLa serie tv dei record, il prodotto più rivoluzionario nel panorama internazionale nel campo televisivo e soprattutto, un programma che è riuscito a entrare nella cultura di massa.
Suspense, intrighi, misteri e azione mischiati con concetti filosofici rendono Lost un capolavoro assoluto: un gioiello pregiato, anche attraverso le frequentissime citazioni della cultura pop (libri, cinema, fumetti e musica).
Lo spettatore rimane incantato dalle vicende narrate tanto che al termine di un episodio si ha già la curiosità di vedere cosa accadrà.
Strepitosa!

Trama

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Un viaggio da Sydney a Los Angeles il 22 settembre 2004. Un volo di linea 815 della compagnia Oceanic Airlines contenente dentro di sé storie personali diversissime tra di loro. Un disastroso incidente porta su un isola sperduta nell’oceano alcuni dei passeggeri, che si accorgeranno subito che quel luogo nasconde qualcosa, che sono finiti in un posto oscuro abitato da orsi polari e da una terrificante creatura di fumo nero. I sopravvissuti, sconosciuti tra loro, devono rimboccarsi le maniche, unirsi e trovare un modo per sopravvivere. 
Guidati dalla curiosità, da motivi personali, dalla voglia di ritornarsene a casa e dall’istinto d’avventura perlustreranno l’isola scoprendo messaggi di un S.O.S vecchio di 16 anni, una botola misteriosa con un computer che ha lo scopo di salvare il mondo, fino a trovare i misteriosi Altri, capitanati da Benjamin Linus, e la fondazione scientifica Dharma.
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Jack Shephard: lo incontriamo nella prima scena del pilot, è indubbiamente il protagonista assoluto di Lost. Lui è uno stimato dottore spinale che anche grazie al suo mestiere riesce a divenire fondamentale per il gruppo, assumendo così il ruolo di Leader. Si trovava in Australia per prendere il corpo del defunto padre alcolizzato con cui non aveva un buon rapporto, anche perché Jack si è sempre sentito all’ombra del padre. Per quasi l’intera serie il suo obbiettivo principale è quello di riportare tutti i sopravvissuti sani e salvi a casa, glielo promette e impegnerà per questo scopo tutte le sue energie; in fondo ha sempre bisogno di sistemare le cose.
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John Locke: è l’uomo di fede dell’isola. La sua vita prima di giungere in questo spazio nell’oceano non era invidiabile. Locke era un uomo stanco, privo di speranza, solo e pieno di rancore verso il padre che lo ha reso paralizzato alle gambe. L’isola lo aiuterà, gli ridarà la possibilità di camminare e di essere ciò che ha sempre voluto essere, rendendolo così importante per il gruppo. La sua frase << Non dirmi cosa non posso fare>>. Caratteristica principale: la voglia di risposte e la sua speranza lo condurranno nel suo viaggio spirituale.

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Kate è la fuggitiva della serie, l’omicida condotta in aereo per essere trasportata nel suo paese in cui sarà processata. Aveva ucciso il suo patrigno in gioventù e da quel momento era sempre scappata. L’agente morirà nel crollo dell’aereo e così ritroverà la sua libertà. Non è cattiva ma agisce sempre senza pensare. Prova un sentimento d’amore per Jack e in parte per James Ford, alias Sawyer, l’uomo duro dal cuore tenero: da giovane prende le sembianze del truffatore che ha portato alla morte dei suoi genitori davanti ai propri occhi, promettendosi che un giorno si vendicherà. Ha una grande passione per i libri, un ottimo senso dell’umorismo e dà spesso dei buffi soprannomi ai suoi compagni di sventura.
Non ho intenzione di fare la lista di tutti i personaggi ma come non nominare: Desmond, l’uomo della botola con poteri “soprannaturali” riuscendo a sopravvivere all’Elettromagnetismo e sa il futuro, Sayid il Torturatore romantico che pur non volendo è costretto a uccidere delle persone, Hugo l’uomo maledetto da una vincita alla lotteria e colui che vede i morti, Charlie e Claire la classica coppietta, e come non ricordare i coniugi Kwon

Filosofia e mitologia: le tematiche
Il caso o il destino? Questo è il vero dilemma dell’animo umano; esiste un senso in questa landa desolata o siamo su un immenso vascello privo di un timoniere? L’umanità, fin dalle suo origini, ha cercato di comprendere lo scopo di tutto ciò: non può e non vuole accettare l’idea che siamo qui per una pura casualità, che si nasce e si vive senza motivo; ma siamo portati ad Interrogarci sul perché dobbiamo vivere, morire per poi svanire nel nulla, ritornare in quel luogo in cui eravamo prima di nascere, ovvero nell’inesistenza?
Tutti noi dobbiamo rintracciare un senso all’esistere ed è per questo che esistono miti e religioni.

Lost prende il concetto e lo fa proprio e pone le domande sia contemporaneamente allo spettatore che al personaggio che si domanda: Perché siamo ancora vivi? Dove siamo? Perché siamo finiti in questo luogo abbandonato da Dio? Jack non vuole e non vede nessuna meta in tutto ciò ma nel suo cervello solo un obbiettivo è presente: ritornare alla normalità. J. Locke comprende e vede che tutti loro sono lì per un motivo, che le loro vite e soprattutto la sua sono destinate a fare in quell’isola cose importantissime: spinto da questo credo scoprirà la botola, con un computer e un codice per salvare il mondo, fino a farla esplodere, conoscerà Ben e i famigerati Altri divenendo il loro Leader e infine sotto comando del fumo nero sposterà l’isola fino a morire.

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Il bene e il male vivono nel mondo, ma nell’isola tutto ciò è confuso, mischiato: chi è il giusto? Chi è il malvagio? Gli Altri e la Dharma chi diavolo sono? I numeri 4,8,15,16,23,42 che diavolo significano? Tutto rimane un po’ avvolto nel mistero.
(Spoiler) Una caverna con una strepitosa luce che va protetta a tutti i costi ed è fondamentale che resti intatta, se questa
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si spegnerà tutto il mondo crollerà e sarà la fine di tutto. Questo è ciò che il giovane Jacob comprese dalla sua precettrice: l’isola è un contenitore del bene e del male con un tappo in fondo alla grotta, se questo viene tolto tutto terminerà, tutto sarà distrutto e lui dovrà fare di tutto per impedirlo. Jacob portò avanti il compito di protettore del mondo, ma preso da un attacco di follia creò un mostro, la nuvola di fumo. Suo fratello uccise la sua precettrice e lui lo scaraventò nella luce da cui scaturì una terribile nube di fumo, intenzionata ad andarsene da quel luogo. Da questo momento tutto ciò che sembrava facile divenne complicato: Il mostro voleva distruggere la luce.

Lost non va letto nel senso di perduti, ovvero scomparsi, ma nel senso di persone che hanno perduto il valore della vita, il loro essere. Loro sono i candidati (ovvero i passeggeri) proprio per questo motivo perché sono imperfetti come Jacob e come lui soli; nelle loro esistenze quotidiane non erano felici ma erano schiacciati dai problemi, qui hanno potuto riscoprire i veri valori umanitari e vivere una nuova vita.

The End:

Nella serie abbiamo avuto i flashback sulle vite dei protagonisti, poi i flashforward e infine i flashpresent, che inizialmente sembravano mostrare un universo parallelo nato dallo scoppio della bomba nella botola prima che questa venisse costruita, ma all’ultima puntata scopriremo che non è assolutamente così ma che è un limbo, un luogo post-morte costruito dai naufraghi in modo che potessero ritrovarsi, una volta morti tutti, per passare altrove: qui non c’è tempo, non esiste ora, l’unico modo per incominciare il nuovo viaggio è ricordare e l’ultimo che riuscirà in questo è proprio Jack che ha bisogno che il padre lo accompagni nel suo ultimo percorso.

Christian Shephard – Tutto quello che ti e’ successo e’ reale. Tutte quelle persone nella chiesa. Sono reali anche loro.
Jack- Sono tutti… Sono tutti morti?
C – Prima o poi tutti muoiono, ragazzo. Alcuni prima di te, altri molto tempo dopo.
J- Ma perché’ ora sono tutti qui?
C- Beh, non esiste nessun “ora”in questo posto.
J- Dove siamo, papa’?
C- Questo e’ un posto che… che avete creato insieme tutti voi, in modo da potervi ritrovare. La parte più‘ importante della tua vita e’ stata quella che hai trascorso con queste persone. E’ per questo che siete tutti qui. Nessuno ce la fa da solo, Jack. Hai avuto bisogno di tutti loro, e loro hanno avuto bisogno di te.
J- Per fare cosa?
C- Per ricordare. E per lasciarselo alle spalle
J- Kate ha detto che stiamo per andare via
C- No, non è un andare via. E’ un andare avanti
J- Per andare dove?
C- Scopriamolo


Sulla spiaggia incontriamo lo scontro finale: il nuovo Jacob (Jack) sconfigge il mostro e all’ultimo tentativo di salvare l’isola compie il suo dovere: riportando l’ordine nelle cose. Nelle ultime sequenze vediamo Jack camminare nella foresta morente. Si ritrova nel luogo in cui era giunto sull’isola dopo l’incidente e casca proprio in quel punto. Qui lui abbandona il mondo accanto al cane, sua unica compagnia, infondo come lui diceva << << Si vive insieme si muore soli>>

Il finale è un capolavoro assoluto di tecnica, tutto inizia come è terminato; abbiamo conosciuto all’inizio della storia Jack attraverso l’apertura dell’occhio e alla fine lo salutiamo con la chiusura di questo. Eccezionale.

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Il nuovo Jacob ora diventerà Hurley l’unico rimasto sull’isola che trasformerà in suo fedele consigliere Ben, che per la prima volta realizza il suo sogno; diventare essenziale per l’Isola e per qualcuno. Probabilmente il fato aveva già pianificato tutto, forse il destino di Locke era proprio quello di morire per farsi impossessare da Man in Black. Jack doveva diventare il successore di Jacob per ammazzare il mostro e morire, così che il prescelto, ovvero Hurley, fosse il protettore dell’isola e che Ben era destinato, dall’inizio, ad aiutare Hugo. Il libero arbitrio in Lost sembra esserci ma è solo un illusione.  

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Il vero conflitto nella trama nasce da una male di comunicazione tra i vari gruppi dei personaggi che alla fin dei conti sono tutti buoni; gli Altri credono di seguire Jacob mentre in realtà seguono il volere della nube uccidendo i candidati. Jacob non spiega mai nulla di quello che deve compiere, il Mostro inizialmente era un brava persona intenta solamente a lasciare quel posto, perché non doveva farlo? La Dharma era lì solo per fare degli esperimenti scientifici. Tutti questi tra di loro avevano dei segreti che li ha condotti alla guerra e alla loro stessa distruzione. L’era di Hurley da come si intende sarà l’opposto.


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Complimenti agli sceneggiatori che sono riusciti in un modo spettacolare a far appassionare fortemente il pubblico ai personaggi, ciò in cui fallisce clamorosamente Walking Dead, che lì fa fuori ogni due per due, tanto che in Lost ad ogni morte la commozione arriva: come non ricordare la morte di Charlie o dei coniugi Coreani; grandi momenti di tristezza assoluta.

S.D.G



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