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Siamo tutti strambi

Creato il 22 ottobre 2012 da Mcnab75
Siamo tutti strambi

Seth Godin, un tipo strambo.

Siamo tutti strambi.
Voi che state leggendo questo articolo, io che l’ho scritto, colui che sostiene questa teoria. Tutti.
Il tizio in questione è Seth Godin, uno dei più grandi esperti di marketing “alternativo” che potete trovare attualmente in circolazione. Godin ci sta raccontando da anni che il mercato consumistico di massa si sta estinguendo, o che forse sta migrando verso le nuove economie rampanti. E qui da noi? Semplice: al massa abbiamo preferito le tribù.
Tribù interconnesse, con interessi molto specifici, composte da strani tizi – noi stessi – che cercano cose bizzarre, che spesso trovano.
Così, dopo aver conosciuto i Digitali del professor De Masi, eccovi gli Strambi di Seth Godin.
Da queste parti tali tribù le chiamiamo con un termine meno suggestivo, ma forse più pratico: le nicchie. O meglio: il mercato di nicchia.
Che, limitatamente ai libri (qui su Plutonia si finisce sempre a parlare di quello), va a colmare tutte quelle richieste che l’editoria classica da anni ignora bellamente, o che maltratta cercando di massificarli.
Facciamo due esempi semplici: lo steampunk e gli zombie. Sottogeneri che per anni sono appartenuti a una minoranza molto esigente e lontana dalle luci della ribalta. Ora che la grande distribuzione sembra aver scoperto il potenziale di vendita di questi filoni ecco che si moltiplicano i prodotti di scarso valore, ritagliati proprio per essere apprezzati da un pubblico generalista, e al contempo disprezzati dai veri appassionati. E’ qui che il mercato degli strambi entra in gioco per salvarci tutti dal mal di fegato.

Ok, gli esempi che ho fatto finora sono forse troppo particolari.
Però pensateci: oramai le attività che fanno più discutere sono quelle che vanno a coprire richieste particolari, bizzarre. Strambe. Guardo alcuni degli acquisti che ho fatto in questi ultimi due anni. Poster d’epoca prodotti da un artigiano olandese (incontrato alla Fiera dell’Artigianato di Milano). Carte da gioco ispirate ai film di George A. Romero. Una replica di un cappello dell’aviazione militare tedesca degli anni ’50. Un paio di agendine prodotti con carta riciclata e ispirate ai mostri degli abissi. Un gufo assemblato a mano, fatto di piume, fil di ferro e cartone. Questo senza citare le decine di ebook autoprodotti oppure pubblicati da piccole case editrici (ahimé quasi tutte straniere).
Prodotti di nicchia ma che non ho mai avuto difficoltà a trovare dal momento in cui ho maturato la decisione di acquistarli. Non sto parlando di spese ingenti, di vizi che mi sono venuti a costare centinaia di euro. In realtà i mercati di nicchia, quando sono ben avviati, si autoalimentano col passaparola, di cui abbiamo già parlato recentemente.

Seth Godin ci spiega in parole molto semplici che finalmente, grazie al Web e ai social network, abbiamo lo straordinario lusso della scelta di fare ciò che vogliamo. Per dirla in termini meno messianici, abbiamo un ventaglio di opzioni che fino a poco tempo fa ci potevamo soltanto sognare.
Io stesso, da lettore, amo i blogger che si distinguono in quanto alla specificità degli argomenti trattati, perché essi attirano la mia attenzione. Non amo per esempio i blog che parlano di libri in termini troppo generici (o radical chic), mentre mi piacciono quelli che mi fanno conoscere titoli e autori nuovi dei generi, a volte borderline, di cui mi interesso. Non credo affatto di essere l’eccezione. Come dice Godin gli strambi non sono più una minoranza derisa, bensì una “non-maggioranza” composta da persone sveglie ed esigenti.

Siamo tutti strambi

Il completo da letto in zombie style. Se lo volete: http://www.etsy.com/listing/91403766/twin-never-sleep-alone-bed-set

Questo può essere senz’altro uno stimolo per lanciarsi in attività che vanno a coprire svariate esigenze di mercato. Oppure a creare mercati alternativi. Avete mai visto quei prodotti che spesso vengono pubblicizzati su Facebook, che ne so, i cuscini che richiamano ai film di zombie o cose del genere? Non so perché ma ho il sospetto che chi ha avuto una pensata del genere stia facendo soldi, partendo da investimenti iniziali abbastanza irrisori.
Purtroppo rimane il solito “MA” grosso come una casa, che riguarda come sempre questo genere di articoli: in Italia un coraggio del genere pagherebbe? La risposta la lascio a voi (ma cercate di non essere troppo pessimisti, solo realisti!)
Intanto però continuiamo pure a essere strambi.

Oggi vince non chi presenta un prodotto indifferenziato, ma chi realizza prodotti per gruppi piccoli e ben identificati. (Seth Godin)

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