Nonostante i numerosi tracolli finanziari che hanno segnato profondamente l’economia globale e locale negli ultimi anni, il settore delle invenzioni non ha subito nessuna frenata e, tanto meno, nessun calo. Anzi, il numero dei depositi è in continuo e costante aumento. Come spiegare, allora, quest’apparente contraddizione? Per Giancarlo Carrara, responsabile dell’Ufficio Brevetti provinciale, “al giorno d’oggi si vogliono avere delle certezze in un mondo sempre più globalizzato”. Il bisogno, la necessità e la tranquillità di essere tutelati: ecco cosa spinge sempre più persone con idee e progetti innovativi ad eff ettuare un deposito. Tuttavia, coloro che si recano presso gli appositi uffici, molto spesso hanno le idee poco chiare e vogliono ottenere informazioni e precisazioni. Nel 2010 sono stati depositati ad Alessandria 294 marchi (280 nel 2009). Sono risultati ottimi e confortanti, soprattutto perchè segnalano un incremento eff ettivo e concreto che fa ben sperare per i tempi futuri. “Dal 1 gennaio 2011 abbiamo già registrato una quindicina di nuovi marchi”ha aff ermato Carrara, che ci ha spiegato come il trend sia positivo anche negli altri settori di deposito. Oltre al marchio d’impresa, infatti, esiste il brevetto d’invenzione, il modello d’utilità e il modello ornamentale. Il primo consiste nella tutela di un’idea autonoma e a sé stante: è un qualcosa di nuovo che prima non c’era. I brevetti d’invenzione in Provincia sono passati dai 6 del 2009 ai 10 del 2010. Sono numeri di tutto rispetto per una piccola realtà come la nostra. Il modello di utilità è invece una miglioria a una cosa che c’è già. Anche qui, negli ultimi due anni, c’è stato un significativo aumento: nel 2009 sono stati depositati 29 di questi modelli, mentre nel 2010 siamo arrivati a 37. Il modello ornamentale, costituisce invece una tutela dell’immagine e del disegno. Può essere singolo, riferito ad un solo oggetto, oppure multiplo, riferito a più oggetti coordinati tra loro. I modelli ornamentali si sono mantenuti costanti negli ultimi due anni (14 nel 2009 e nel 2010). La pratica, tra domande in Camera di Commercio e conferma ministeriale, di solito viene evasa nel giro di un anno. Giancarlo Carrara ha sottolineato “La forte intensità con cui Alessandria sta percependo il bisogno di una tutela commerciale ed industriale. Ci sono diverse persone e aziende delle Province confinanti che si rivolgono a noi”. Chi è l’inventore tipo alessandrino? E’ imprenditore tra i 40 e i 50 anni, a capo di un’azienda. I giovani sono casi isolati. E le idee bizzarre non mancano. C’è chi ha progettato un particolare pannello termoradiante, oppure chi ha messo a punto dei procedimenti per la preparazione degli estratti aromatici dei tartufi. Per non parlare delle nuove leghe metalliche per l’orefi ceria, o dei dispositivi che servono a recuperare il calore dalle caldaie o a stabilizzare i materiali granulari delle opere di isolamento. E’ stato brevettato un rasaerba idraulico, o un apposito trattamento per le piante, o un dispositivo per i furgoni portavalori capace di rendere inutilizzabili le banconote in caso di furto. Si possono depositare persino delle ricette: “Tempo fa un signore è venuto qui e, per fare un regalo alla moglie, ha depositato una sua ricetta particolare”. Per aiutare l’inventore nell’iter burocratico esiste un professionista: “il consulente di brevetti”. Uno di questi è l’Ing. Roberto Ghezzi, alessandrino che vive e lavora a Bra (Cuneo). Ghezzi in poche parole, assiste gli inventori fornendo un supporto dalla nascita dell’idea fino al deposito. “Ho buoni rapporti con la Camera di Commercio di Alessandria e molto spesso mi trovo in zona”, ha affermato Ghezzi. “Quando una pratica è pronta, effettuo il deposito nella Camera di Commercio più vicina a dove mi trovo in quel momento. Non importa se il mio cliente è di un’altra Provincia: la tutela è nazionale”. Uno dei clienti alessandrini di Ghezzi è Roberto Arnone, titolare dell’Artexpo, azienda di Vignale Monferrato che da vent’anni realizza, per il settore della gioielleria e dell’orologeria, prodotti adatti a contenere ed esporre i vari oggetti. Nel 2010, Arnone ha ideato un sistema d’illuminazione per le vetrine delle gioiellerie. Ci ha spiegato che “questo sistema ruotante permette di colpire le varie facce del diamante dando così vita all’oggetto esposto”. Di solito è l’oggetto che ruota sul piano espositivo. Il primo prototipo del prodotto è stato messo a punto nella primavera del 2010 e, ad oggi, lo standard raggiunto è molto buono. “Il nostro obiettivo è quello di industrializzarlo per renderlo facilmente applicabile in qualsiasi tipo di vetrina senza l’esigenza di personale qualificato, come una sorta di kit di montaggio”. Il 26 agosto 2010 è avvenuta la conferma uffi ciale e il prodotto è stato depositato tra i modelli di utilità. Alessandria appare, nel mondo dei brevetti, come una realtà all’avanguardia, ben propensa all’innovazione e alla creatività. Dare peso ed incentivare la nascita di idee, può essere la carta vincente per diventare competitivi ad alti livelli. In un mondo dove i talenti e i progetti geniali sono sempre più ricercati, non possiamo farci scappare i nostri piccoli grandi inventori.
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