Magazine Calcio

Siamo una grande squadra

Creato il 26 ottobre 2010 da Francesco74
“Siamo una grande squadra”. Mister Quita, a fine match, è contento come se avesse vinto. La ragione del suo stato d’animo è semplice: il Panzao inguardabile dei primi 30 minuti non si disunisce, reagisce da gruppo vero, e compie una rimonta degna di applausi. Dallo 0-3 al 3-3 c’è tutta la storia di un match nato storto e raddrizzato con l’ostinazione e la sapienza del fabbro che piega il ferro per forgiare l’impresa. Gli amaranto, privi di Massimo Leandro e di Gianpy-Balotelli, scendono in campo con Luca tra i pali, Fabietto centrale difensivo, Stefano sacrificato a destra, Pierfrancesco a sinistra, Marco in cabina di regia e Christian in avanti. In panca, accanto al Mister, c’è Michele detto “il Cecca”. L’inerzia iniziale della gara mette subito in evidenza un dato preoccupante: metà squadra non si rende conto che davanti a sé non ha lo Spartak disarmato dell’ultima amichevole, ma una squadra molto più tecnica e veloce grazie soprattutto a un paio d’innesti di livello. Sono i neri a fare la partita. Passano tre minuti, Pierfrancesco si fa superare sulla destra e il numero 8 avversario va a segno con un siluro apprezzabile per potenza e precisione. Marco si danna l’anima, si smarca, offre un assist al bacio per Stefano che spreca malamente. E’ il preludio al raddoppio di Gaetano&C.; che arriva al dodicesimo su autorete. Il Panzao non riesce a ingranare la marcia e viene punito per la terza volta con un tiro da centrocampo che inganna Luca. Mister Quita continua a crederci: prima di mischiare le carte, catechizza i suoi, li sprona a velocizzare l’azione e a variare la manovra cercando di più e meglio i servizi di Marco. In campo si vede subito un’altra squadra. Pierfrancesco non ne sbaglia più una. Christian insegue ogni pallone e comincia a inquadrare la porta mettendo sempre più pressione alla difesa dei neri. Michele dà l’esempio alla squadra sacrificandosi tra panca e campo in un ruolo non suo, senza mugugni. Luca torna ad alzare una saracinesca ora meglio protetta grazie a un sestetto più concentrato, rabbioso, volitivo. I frutti non tardano ad arrivare e Christian, al 38esimo, accorcia le distanze. Ora sono gli amaranto a premere, tirare, a guadagnare metri, angoli e punizioni. La svolta, di certo non per demerito di Fabio, arriva con lo spostamento di Pierfrancesco al centro della difesa e il risveglio di Stefano dopo 40 minuti di abulico torpore. E’ il 44esimo quando Chistian, emulando Beppe Signori, decide di scardinare la linea Maginot dello Spartak per la seconda volta. Il muro di Gaetano&C.; è ormai pieno di crepe, mentre dall’altra parte Luca e gli atleticos erigono una barriera sempre più efficace. Christian, con un terra aria di rara bellezza e potenza, mette a segno il 3-3 quando mancano cinque minuti alla fine. Gli ultimi scampoli di gara offrono lo spettacolo di due squadre che non si rassegnano al pareggio ma che, dopo aver dato tutto, non riescono ad accendere l’ultima decisiva scintilla. “Sarà un torneo difficile e pieno di sorprese”, dichiara sibillino un Quita senza più voce.
LE PAGELLE
Luca 6,5: Mantiene la calma e riscatta qualche errore iniziale con una prestazione all’altezza soprattutto nel secondo tempo, quando diventa l’ultimo baluardo sui contropiede dello Spartak. E’ una sicurezza anche su un campo reso viscido da una pioggerellina malefica.
Fabio 6: Prima al centro, poi sulla destra, infine in panca per oltre 15 minuti del secondo tempo, il capitano non polemizza, incoraggia, e offre il suo contributo di core e di panza alla rimonta degli atleticos.
Pierfrancesco 7: Non era facile per lui, all’esordio con la maglia amaranto. Col passare dei minuti diventa il più solido in difesa e, quando Quita lo sposta al centro, Pierfrancesco diventa determinante nel bloccare lo Spartak e far ripartire velocemente l’azione. E’ tra i migliori.
Stefano 6: Ci si aspetta molto di più da uno come lui. Inguardabile nella prima frazione, torna a essere trascinatore nella seconda, almeno dal punto di vista della voglia e dell’applicazione. Gioca con un leggero infortunio all’alluce che ne condiziona non poco la prestazione.
Marco 7: Resta in campo per 60 minuti filati senza mai tirare indietro la gamba. Nel primo tempo è l’unico a creare qualcosa, ma i suoi compagni non ne sfruttano a dovere i suggerimenti. Fa da diga e punto di riferimento per un derby in cui mantiene i nervi saldi.
Michele 6: Si sacrifica con grande spirito di squadra e dà l’esempio agli altri mettendoci rabbia e determinazione. Sfortunato quando tenta la via della rete mettendo apprensione allo Spartak. Il Quita lo utilizza in un ruolo non suo e il Cecca risponde “Presente”!
Christian 9: Sarebbe stato perfetto se avesse giocato anche il primo tempo e invece si ‘limita’ a fare il fenomeno nel secondo, mettendo a segno una tripletta e correndo come un matto dall’attacco alla difesa per trascinare la squadra verso la rimonta. Prestazione da incornicare.
Quita 8: il Mister c'è, e si vede. Un po' per il suo look, sempre così glamour e trasandato, un po' per l'effetto della sua visione lucidamente surreale del calcio. Azzecca tutte le mosse, pure quelle sbagliate. Zeman? Dippiù

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :