Sicilia: si rientra nella normalitò, i Forconi però hanno lasciato un segno, non tanto positiva, infatti è la realtà. L’impatto è stato durissimo e isola ha pagato un duro prezzo per gli oltre cinque giorni di dura protesta, sebbene da sabato scorso non ci sia più il blocco dei mezzi è dura la risalita. Pompe ancora a secco in alcuni paesi dell’interno e scaffali degli alimentari mezzi vuoti. Insomma una realtà tragica o quasi. La benzina tarda a tornare perchè in Sicilia ci sono 2.400 impianti con una capienza di oltre 25 milioni di litri di carburante e le autobotti possono portare al massimo 36mila litri a viaggio. In Sicilia però la prossima settimana non è previsto il blocco della pompe e nemmeno la serrata proposta dalle associazioni di categoria. La merce negli scaffali non è tornata perchè sebbene in Sicilia sia ritornato il normale scorrimento dei mezzi non si può certo dire la medesima cosa per il resto del Paese, piegato dalla vicenda dei blocchi di tir.
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I danni sono ingenti: oltre 100milioni di prodotti agricoli persi e 500milioni invece sono i prodotti “persi ” del comparto caseario, la denuncia è della Confagricoltura per la produzione casearia. Uno dei produttori più colpiti è stato però Zappalà di Catania che ha erso un carico di 24mila mozzarelle mentre a Siracusa sono rimasti fermi 25 vagoni di limoni da dieci tonnellate ciascuno e i suoi 120 dipendenti non hanno ricevuto lo stipendio. A Catania, i produttori di Coldiretti invece di buttare la merce hanno preferito distribuirla alla gente che si e’ vista regalare ieri mille uova, 20 quintali di arance, 500 litri di latte, mille chili di datterino e 600 chili di ciliegino.
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