Su disposizione dell'assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino tutte le persone ricoverate nelle 50 Comunità Terapeutiche Assistite siciliane da più di 54 mesi devono essere dimesse, in caso contrario alle strutture saranno dimezzate le rette pagate dal servizio sanitario pubblico.
Il 19 giugno una direttiva dell'assessorato alla Salute ha dato il via alla rivoluzione: in base al "Piano strategico per la Salute Mentale" si fissa il tetto massimo per la permanenza nelle Cta: 54 mesi, di cui 18 per il programma terapeutico-riabilitativo "intensivo" (adottato nei casi più gravi, talvolta anche con l'impiego di farmaci) e 36 mesi per quello "estensivo" (più leggero, per pazienti meno gravi o per prosecuzione di terapia). Un limite temporale che «non può in alcun caso essere superato» e che «va applicato ai trattamenti già in corso». Il 2 settembre l'assessore risponde alle richieste di Asp e Dipartimenti di Salute mentale sulla proroga oltre i 54 mesi: i soggetti da dimettere devono andare nelle comunità-alloggio per disabili psichici (strutture più piccole e "leggere" senza assistenza sanitaria 24 ore su 24) e quindi «gli ulteriori soggiorni in Cta dovranno essere remunerati con la tariffa riconosciuta alle comunità alloggio». Con un abbattimento di quasi il 50%: da 156-164 a 75-80 euro.