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Sicilia. La fabbrica del mito

Creato il 11 agosto 2013 da Antonella Di Pietro @Antonella_Di_Pi


Matteo Collura, nato ad Agrigento, scrittore, giornalista e biografo di Leonardo Sciascia  e di Luigi Pirandello, ha pubblicato la sua ultima fatica letteraria dal titolo "Sicilia. La fabbrica del mito", edito da Longanesi, che presenterà il 16 agosto a Taormina nella terrazza dell’Hotel Imperiale. L'evento, organizzato da Libreventi e Libreria Mondadori Taormina in collaborazione con l’Hotel Imperiale e il Ristorante Opson, prevede, oltre alla presentazione del libro, un buffet fingerfood preparato per l’occasione da Fabio Baldassarre, chef stellato del ristorante Unico di Milano e del ristorante Opson dell’Hotel Imperiale, con l’intrattenimento musicale di Radio Montecarlo. L'autore dialogherà con Giuseppe Ferrara. 

In questo nuovo libro, dedicato alla sua terra d'origine, Matteo Collura ci presenta una vasta gamma di 'miti' siciliani che sono diventati parte della storia di una terra che da sempre affascina i viaggiatori di tutto il mondo: la Sicilia. Viene così fatta luce su misteri e arcani che hanno reso e rendono la Sicilia una vera e propria fabbrica del mito, dal divino stupratore Plutone e Persefone o Proserpina, ai feroci boss mafiosi dei giorni nostri. Ecco quindi i protagonisti di leggende che ancor oggi condizionano la vita dell'isola: Salvatore Giuliano, i monaci "mafiosi" di Mazzarino, Giuseppe Genco Russo, il barone Agnello e il suo ineffabile sequestratore, il mago Cagliostro, Aleister Crowley, il padre dei surrealisti Raymond Roussel, Ettore Majorana e il barone Pietro Pisani, fondatore, in una Palermo lontana anni luce dalla ragione, della caritatevole ancorché eccentrica Real Casa dei Matti. Tra tanto incalzare di misteri, ecco i ritratti di donne che hanno cambiato il corso della storia come Franca Viola che nel 1965 rifiutò di sposare il ragazzo che l’aveva rapita e stuprata affinché lei acconsentisse ad unirsi a lui in matrimonio. Ma anche di uomini che furono vittime di fatali ossessioni femminili come il M° Vincenzo Bellini. 
La galleria di personaggi si chiude con  il principe di Palagonia e i suoi mostri, eloquenti simboli di un destino geografico e storico le cui radici affondano in un contesto antico e severo, quello di una terra aspra che sa nutrire il silenzio e coltivare l'enigma ma che racchiude in sè il fascino e la seduzione che queste storie e miti insieme hanno esercitato nei secoli sui nostri avi e che si tramanderanno alle generazioni future.


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