Dopo quasi un mese di gestazione, la giunta a lento rilascio del neogovernatore Rosario Crocetta si arricchisce di altri elementi e finalmente si completa: Franco Battiato andrà al turismo, Lucia Borsellino alla sanità, Antonino Bartolotta, segretario Pd a Messina, alle infrastrutture. In quota Udc sono il dirigente Dario Cartabellotta, che avrà la delega all’agricoltura, Ester Bonafede, sovrintendente dell’orchestra sinfonica siciliana, che avrà la delega a lavoro e famiglia, e Patrizia Valenti, ex presidente del consorzio autostrade ed ex vicina al Pdl, con competenza alle autonomie locali. Lo scienziato cattolico Antonino Zichichi diventerà assessore ai beni culturali, la studentessa Nelli Scilabra si occuperà della formazione, la sindacalista Mariella Lo Bello si occuperà del territorio e Francesca Basilico D’Amelio, dirigente del ministero dello sviluppo economico, coordinerà l’assessorato all’economia. Questi ultimi due nomi sono stati rivelati ai giornalisti dallo stesso Crocetta, a seguito di passaggio di pizzini, durante la conferenza stampa di ieri. Il neogovernatore si è confuso sulla Lo Bello, chiamandola Di Maggio, e non ha saputo fornire nessuna indicazione sulla storia politica della Basilico, che qualche malevolo considera un’infiltrata montiana in Trinacria.
Non sono certo solo queste le perplessità legate alla formazione tormentosa della giunta Crocetta, accompagnata da veti incrociati di Pd e Udc, scatti d’orgoglio del nuovo governatore, nomine extrapolitiche e tentennamenti costanti come quello del titubante Battiato: un non assessore che non accetta e non rifiuta, assistito da un team di assessori- ombra per dissimulare la sua non presenza. Crocetta insiste sul fatto che palazzo d’Orléans debba aprirsi ai giovani, ma riesce a colorire la sua affermazione di riflessi paradossali.
Troppo giovane – nel senso della totale inesperienza politico-amministrativa – appare infatti Nelli Scilabra, classe 1984, studentessa di giurisprudenza cui è toccato il fondamentale assessorato alla formazione. L’assessorato in questione, oggetto di attenzione costante da parte della Corte dei conti, è una specie di triangolo delle Bermude dove nel solo 2012 sono transitati 455 milioni di euro: risale a pochi giorni fa la condanna per danno erariale a carico dell’ex assessore Mario Centorrino e del dirigente generale Gesualdo Campo a causa dei finanziamenti fuori budget ai corsi di formazione professionale, sinora affidati a una costellazione di enti – con 8.612 dipendenti – gestiti in modo bipartisan da mogli e parenti di deputati siciliani. Beninteso, la gestione parental-clientelare non basta a rendere concreto il miraggio dell’occupazione: solo un allievo su dieci ottiene un impiego grazie alla qualifica acquisita, a differenza di tutti quelli che scelgono come lavoro la gestione di corsi per aiutare i giovani a trovare lavoro. La disoccupazione giovanile tocca punte del trenta per cento, sebbene la sola Unione Europea dal 2003 al 2010 abbia finanziato questi corsi con 1,5 miliardi di euro.
Crocetta sostiene che Nelli Scilabra sia la persona giusta al posto giusto, perché «questa formazione lottizzata ha bisogno di una giovane, perché la scuola di oggi non riesce a dialogare con gli studenti e perché i giovani protestano per le strade». A scopo cautelare, pare che la Scilabra sarà affiancata – come Battiato – da una squadra di tutori, per difenderla «dagli orchi della formazione». Noi speriamo con tutto il cuore che l’intrepida giovane riesca a sconfiggere gli orchi lottizzatori (tra Shrek e compare Turiddu) rivelando apprezzabili capacità, ma non riusciamo a smettere di domandarci se un assessore dichiaratamente incompetente affiancato da tecnici competenti non sia operazione demagogica e costosa, oltre che perniciosa sul piano gestionale.
Zichichi, classe 1929, secondo Crocetta è giovane dentro: è una delle menti più giovani della Sicilia. Pare che Zichichi non abbia bisogno di badanti (non, almeno, dal punto di vista politico) e che possa occuparsi di cultura, di beni immateriali, di nuove tecnologie e persino di energia. La stessa che anima il nuovo governatore, il quale pensa di poter risanare il deficit in due o tre anni con un nuovo patto di stabilità, intende occuparsi di mobbing nei luoghi di lavoro, è attento alle quote rosa e chiede l’equiparazione normativa tra lo status di vittima della mafia e quello di alluvionato.
Facendo la media tra ventenni e ottantenni emerge un idealtipico assessore quarantaseienne di medie conoscenze e provata esperienza, verso il quale – a costo di apparire banale – Crocetta avrebbe fatto meglio a concentrare la sua attenzione prima che il Pd Antonello Cracolici, con un tweet perplesso, commentasse: “vedremo quanto durerà”. Noi, nel frattempo, restiamo preoccupati. Il confine tra politica e antipolitica è stato superato, sfociando nella politica negativa. Zichichi forse chiamerebbe in causa l’antimateria, i buchi neri, le particelle di Dio. Con mentalità da particella catastale più che da particella elementare, noi ci accontenteremmo di colmare i buchi di bilancio: viviamo in città intristite da rifiuti e buio, costrette a volte a vendere anche i carri funebri del servizio comunale (è accaduto a Caltagirone).
Antonio Ingroia è diventato editorialista del Fatto col suo diario dal Guatemala. Proponiamo ufficialmente un alternativo diario da Ficarazzi per seguire l’evoluzione della giunta Crocetta. In attesa della salvezza di una regione disperata, assediata da spettri debiti trattative, che si affida tra sconcerto e fiducia a nuovi sogni. O a nuove pericolose illusioni.