Sicilia, la rivolta dei Forconi ha portato un mare di guai. Certo a pensare che quando è nata è stata accolta quasi come una festa dalla popolazione che ingenuamente credeva in un immediato miglioramento della situazione di crisi, ora a solo 7 giorni dalla protesta ci si accorge che nonostante tutto la “lotta” ha portato solo dei danni. Oltre 50 milioni di euro i danni causati nell’agroalimentare dallo sciopero dei Tir in Sicilia nell’ultima settimana.
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E’ questo il bilancio provvisorio tracciato dalla Coldiretti che sottolinea l’importanza della ripresa del trasporto merci nell’ Isola ma evidenzia che al danno economico immediato va aggiunta la perdita di credibilità con la grande distribuzione europea pronta a sostituire il prodotto Made in Italy con quello proveniente da Paesi come la Spagna e Israele, diretti concorrenti della produzione siciliana nell’ortofrutta.
“Sugli scaffali dei supermercati dell’isola e in quelli nazionali ed europei – sottolinea la Coldiretti – mancano i prodotti siciliani perchè i mercati ortofrutticoli sono bloccati e decine di migliaia di litri di latte sono rimasti fermi nelle stalle, nei caseifici e nelle autocisterne e dovranno essere buttati con danni enormi per gli allevatori che devono assumersi anche il costo dello smaltimento”.
“Perdite consistenti si registrano – precisa la Coldiretti – per tutti i prodotti deperibili come i fiori con l’impossibilità di effettuare le spedizioni necessari per raggiungere i clienti fuori dell’isola. La situazione di difficoltà delle aziende agricole siciliane evidenziata dalla protesta è reale ma la crisi in queste condizioni rischia di aggravarsi e – conclude la Coldiretti .- occorre agire subito e con responsabilità avviando un tavolo permanente tra Governo, Regione e rappresentanti di categoria”.
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