Quanti sono gli anziani siciliani che godono di un diritto basilare come un posto-letto in una residenza assistita?
Su 936.211 anziani residenti, i posti sono neno di uno ogni mille abitanti over 65, precisamente 0,9. Un cifra ancor più allarmante se si prende come parametro la media nazionale di 14,5 posti letto nelle residenze assistite e nell’assistenza domiciliare integrata. «E il confronto con altre regioni meridionali è sconfortante: basti vedere il 4,6/1000 in Puglia o anche il 3,9/1000 in Calabria». Le uniche regioni che hanno una percentuale più bassa della Sicilia – per ragioni diverse – sono la Valle d’Aosta e il Molise (entrambe a 0,2).
Le strutture sono di due tipi: residenze sanitarie assistenziali che nell’Isola accolgono 2.493 anziani non autosufficienti e residenze assistenziali con 2.473 ospiti autosufficienti. Secondo le stime Auser, a marzo del 2011 in Sicilia ci sarebbero 900 case di riposo, condizionale dovuto alla difficoltà di reperire numeri da fonti ufficiali, tant’è che l’associazione utilizza il metodo della ricerca dagli elenchi telefonici incrociando i dati con quelli dell’ultimo Piano sanitario regionale, che prevede 2.500 posti in Rsa, di cui 952 attivati e 1.548 da attivare.
L’Auser denuncia anche il principale effetto di questa situazione: «L’insufficiente offerta (sia pubblica che convenzionata) ha determinato un vero e proprio business per i privati, spesso senza alcuno scrupolo, che avviano “case per gli anziani” senza rispettare alcuna norma, come hanno evidenziato recenti interventi della polizia giudiziaria». E intanto chi gioca sporco fa affari d’oro. Le case di riposo abusive, infatti, sono il nemico numero uno per chi rispetta le regole: se in una strutture che rispetta gli standard di personale e dotazioni i prezzi partono da 1.200-1.500 euro al mese di retta, per arrivare anche a 2.000-2.500 per gli ospizi “a 5 stelle”.