Il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, ha convocato la Conferenza dei capigruppo per lunedi prossimo, per comunicare la intenzione di applicare il decreto Monti a partire dal primo gennaio del prossimo anno.
Fatta la comunicazione, il Presidente convocherà il consiglio di Presidenza e proporrà in quella sede il recepimento del decreto.
L’Assemblea regionale siciliana affida a questo organismo ogni determinazione in materia di organizzazione e spesa. Spetta al consiglio di presidenza determinare i livelli stipendiali, emolumenti, compensi, vitalizi, benefit ed ogni altra decisione riguardante la sfera amministrativa.
Ardizzone ha riunito venerdi mattina a palazzo dei Normanni il gruppo di lavoro per l’attuazione del decreto Monti in tema di taglio dei costi della politica. Alla riunione hanno partecipato il segretario generale dell’Ars, Giovanni Tomasello, il capo di gabinetto del presidente, Sebastiano Di Bella, il vicesegretario generale, Salvatore Di Gregorio, il direttore della ragioneria, Domenico Cuccia e il costituzionalista dell’università di Palermo, Giuseppe Verde.
Al termine della riunione, il presidente Ardizzone ha deciso di convocare per lunedì 30 settembre, alle ore 17, la conferenza dei capigruppo. Al primo punto dell’ordine del giorno, le determinazioni per l’attuazione del decreto Monti. Così come concordato con il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che parteciperà alla conferenza dei capigruppo, si discuterà inoltre dell’agenda dei lavori parlamentari, alla luce della delibera della giunta regionale sulle variazioni di bilancio per il 2013.
Ardizzone, d’accordo con i capigruppo parlamentari, aveva nominato una Commissione a questo scopo, ma in seno alla Commissione si registrarono pareri diversi fino a determinare una empasse che suggerì al Presidente della Commissione, Antonello Cracolici, le dimissioni. Il contenzioso era nato sull’abbandono o meno del parametro, il collegamento automatico fra l’Assemblea e il Senato della Repubblica, che ha finora regolato le retribuzioni di Palazzo dei Normanni. Alcuni deputati accettavano i tagli, lasciando in vita il parametro, facendo rilevare che il Senato della Repubblica non aveva ancora applicato la spending review, al pari del personale dipendente.
A causa anche delle dimissioni di Cracolici, la Commissione di fatto ha cessato il suo lavoro. Il Presidente dell’Ars, confermando un impegno assunto subito dopo l’assunzione dell’incarico, ha deciso di rompere ogni indugio e di concludere l’iter di recepimento del decreto.
I deputati regionali avranno così gli stessi emolumenti goduti dai consiglieri regionali in tutta Italia.