C’è un’immagine che sta facendo il giro del web, suscitando l’indignazione di molti cittadini. A vederla così, sembrerebbe un’enorme “virgola” di cemento, con un tetto inclinato e un’entrata che ricorda un colossale arco a sesto acuto.
Una bocca infernale. La cosa potrebbe anche avere il suo fascino, ma vi assicuro che, legata al contesto, proprio non ne ha. Si tratta di una chiesa, un “ecomostro”, così come viene chiamato, costruito a soli pochi metri dal mare. E non un mare qualsiasi, ma una delle spiagge più belle della Sicilia.
La posa della prima pietra è avvenuta il 31 maggio scorso, alla presenza del Vescovo e delle autorità civili e militari, e oggi è quasi ultimata. Lo scempio è avvenuto in uno dei lembi di spiaggia più suggestivi dell’intera Italia. La colata di cemento incriminata si trova di fronte all’isola di Capo Passero, a Portopalo, nel siracusano.
Si tratta della chiesa parrocchiale del paese, che dovrebbe essere ultimata entro la fine del 2014, costata oltre 2 milioni di euro. In tempi di crisi, ci si chiede come mai siano stati spesi tutti questi soldi per andare a deturpare il paesaggio di questa spiaggia. Sembra che la gente si diverta a non salvaguardare il patrimonio che la natura ci offre.
Lo si modifica, incuranti di tutto, spinti da regole che improvvisamente vengono meno, per lasciare il posto al vil denaro. La costruzione sarebbe inoltre stata edificata all’interno della riserva naturale “Isola delle Correnti”, sottoposta a vincolo di essere edificabile. E tale notizia ha fatto gridare ancor più allo scandalo.
Sebbene siamo tutti concordi sul fatto che non vi siano giustificazioni plausibili, da un articolo di “SiciliaInformazioni.com” del 30 dicembre, si apprende che quando si chiama il comune di Portopalo per chiedere spiegazioni in merito, la risposta è che abbiano confuso le isole. Si tratterebbe di un clamoroso errore, insomma.
La nuova chiesa in costruzione non si trova di fronte all’isola delle Correnti, come è stato erroneamente scritto, ma davanti a quella di Capo Passero, precisamente in via Isonzo, in contrada Pizzutta. L’isola delle Correnti si trova a 6 km dal luogo dove è stata costruita la chiesa, che sorge invece su area edificabile.
In caso contrario, il progetto non sarebbe stato approvato. Rimane pur sempre questo colosso grigio sulla spiaggia del siracusano. Cosa dire in merito? Nonostante i monumentali edifici e lo sfarzo che l’uomo ha sempre riservato alla religione, Gesù è nato in una stalla e ha predicato per le strade. Ha frequentato luoghi poveri e sperduti.
Al catechismo mi hanno insegnato che la Chiesa di Dio è il suo popolo, non l’edificio nel quale ci si reca a pregare. Senza fare inutile retorica, forse il popolo sarebbe più contento se si riuscisse a preservare incontaminata questa spiaggia. Ma ormai l’uomo ha agito e il “mostro” adesso c’è.
Ennesima vergogna dell’edilizia italiana.
Written by Cristina Biolcati