Siculamente: intervista a Vincenzo Cubisino

Creato il 28 agosto 2014 da Harimag

Una storia di ragazzi che si sono inventati un mestiere anche leggendo alcuni detti che usiamo nella vita di tutti i giorni: “Lu rispettu è misuratu cù lu porta l’avi purtatu”.

Vi avevamo già parlato della loro idea.

Ad un anno di distanza cosa è cambiato? Quali sono le novità del marchio SICULAMENTE?

A rispondere è Vincenzo Cubisino.

- Il marchio nasce nel 2003, avete festeggiato da poco 10 anni... Cosa è rimasto e cosa è cambiato nel tempo?

Perché tutto cambi bisogna che tutto resti com'è. Perché tutto resti com'è bisogna che tutto cambi. Una cosa sono i romanzi d'effetto, tutt'altra è la vita reale. E' rimasta intatta la compagnia societaria e lo spirito di servizio per una lingua ed un territorio bellissimi ed assediati su tutti i fronti (compreso quello interno). E' cambiata la consapevolezza di cosa significhi organizzare le risorse per il raggiungimento di uno scopo. Fare impresa nel meridione d'Italia è come navigare con un enorme bastimento su un fiume carsico. Abbiamo smontato la sirena di allarme perché sempre accesa. La sensazione nitida è che ci sia una strategia efficace per inibire ogni iniziativa. C'è un disegno di menti raffinatissime per tenere il meridione nel sottosviluppo. Non è un caso e neanche un incidente, è una politica ben precisa che persegue lo scopo di annientare la capacità di un popolo di produrre beni e servizi. Se lo Stato facesse tutto il contrario di quello che fa, non sbaglierebbe niente. La nostra enorme fortuna è stata essere incoscienti in materia imprenditoriale quando abbiamo aperto la partita i.v.a..

Da Ragusa a Trapani sono 4 ore di strade da incubo. Ogni piccolo spostamento è un'agonia. Gli adempimenti burocratici sono una babele a sostegno di clientelismi e apparati parassitari. Il regime fiscale è un taglieggiamento costante e senza scrupoli. Non si può delegare ai consumatori ed agli imprenditori la macroeconomia. Per attuare politiche macroeconomiche efficaci dovrebbe esserci una classe dirigente al servizio di un territorio. La nostra classe dirigente da almeno 150 anni ha avuto l'obiettivo di radere al suolo tutto ed ora che hanno finito stanno cospargendo scientemente il sale perché non possa crescere più niente. Sopravvivere in queste condizioni ci ha dato la consapevolezza di aver fatto bene. Sogniamo meno ma esistiamo di più. Questo è cambiato in 10 anni.

- Da cosa traete ispirazione maggiormente per le vostre idee grafiche, vi ispirate ai luoghi, alle usanze o al linguaggio dei siciliani?

Traiamo ispirazione da una lingua antichissima e viva che ha attinto da tutte le culture predominanti degli ultimi 40 secoli. Il risultato è uno strumento affilatissimo per esprimere al meglio ogni cosa nel modo più chiaro e semplice possibile. I siciliani riescono a comunicare una emozione o un concetto qualsiasi con un monosillabo. Ogni proverbio è un saggio ed una lezione di vita. Coltiviamo questo esercizio millenario di saggezza. Ci ispiriamo alla storia di un popolo che non ha mai conquistato niente e non ha mai dominato nessuno ma che è riuscito ha contaminare il mondo intero. E' la storia dei "perdenti" che nessun vincitore ha mai scritto ma che è da sempre scolpita nel DNA di tutti i siciliani, c'è scritto che non vogliamo essere i padroni del mondo. Molte cose di questo mondo non ci piacciono ma soprattutto non ci piacciono i padroni del mondo.

- Ho letto nel vostro sito del nuovo progetto "indevuorld"! Di cosa si tratta?

“Metà dei siciliani vivono stabilmente fuori dalla Sicilia, conservano intatto l'orgoglio di appartenere ad una stirpe con caratteristiche diverse da quelle che vorrebbero farci credere. Si tratta nella stragrande maggioranza di persone pacifiche ed estremamente colte e civili. "Indevuorld" è la storia dei siciliani che rimangono tali in ogni parte del mondo“.

- Qual è il prodotto che vi ha reso più famosi e quello che invece avete venduto di più?

Abbiamo eletto la t-shirt a strumento infallibile di comunicazione, è andata bene e credo proprio che sia il prodotto più famoso e anche il più venduto insieme alle coppole siciliane. Sono andati molto bene anche i jeans e le borse.

- Progetti per il futuro di Siculamente?

Abbiamo vinto la nostra piccola scommessa di riprenderci la nostra lingua. In questi 10 anni abbiamo visto nascere decine di "imitazioni" che ci hanno aiutato a diffondere il "verbo" in giro per il mondo.  Ora ci piacerebbe riprendere la nostra storia, che non è quella che ci hanno insegnato a scuola. La propaganda di regime dipinge questa isola coma la patria dell'illegalità e dell'inciviltà. La storia invece dice che la Sicilia fu una delle trincee maggiori della guerra fredda. La guerra seppur definita fredda ha prodotto morti e macerie. Di questa guerra i siciliani sono lo vittime e non i protagonisti. La storia ufficiale è la storia dei padroni del mondo. La storia che vogliamo riprenderci è la storia delle nostre vittime, che hanno combattuto e pagato con la vita la loro dignità di siciliani.

Valeria Mendolia


 


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