L'appoggio alla lotta del governo contro Boko Haram e la corruzione, ma anche allarme per l’emergenza sociale costituita da una disoccupazione ormai “fuori controllo”: sono alcuni dei punti chiave di un messaggio diffuso dalla Conferenza episcopale della Nigeria.
Nei passaggi dedicati al contrasto al gruppo islamista i vescovi sottolineano anche la necessità di uno sforzo coordinato, da parte del governo del neo-presidente Muhammadu Buhari, delle organizzazioni umanitarie e della Chiesa stessa, “per la riabilitazione, la ricostruzione e la riconciliazione delle vittime e delle loro famiglie”.
Nel messaggio è centrale poi l'impegno contro la corruzione, definito “battaglia per l’anima e l’essenza stessa della nazione”. “Tutti i nigeriani – sottolineano i vescovi – dovrebbero partecipare a questa lotta a tutti i livelli, affinché possiamo recuperare le nostre opportunità perdute”.
Ampio spazio nel messaggio è dedicato a “un’economia in sofferenza” a causa del brusco calo dei ricavi delle esportazioni di petrolio. “La disoccupazione – denunciano i vescovi - è andata fuori controllo spingendo molti dei nostri cittadini, in particolare i più giovani, a emigrare sia in Nigeria che all’estero”.
Secondo la Conferenza episcopale, bisogna contrastare le sperequazioni sociali, ponendo fine al paradosso di una grande maggioranza in condizioni di povertà e di un'élite di funzionari e dirigenti "che guadagnano enormi somme di denaro".
Anche in quest’ottica i vescovi esprimono apprezzamento per il “desiderio del governo di reinvestire nel comparto agricolo e di cercare alternative al petrolio e al gas naturale, rispetto ai quali nel passato recente sono emerse tante difficoltà”.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)