Siddharta
di Hermann Hesse
Autore: Hermann Hesse (Traduttore: M.Mila)
Isbn: 9788845901843
Edito da: Adelphi (Piccola biblioteca Adelphi; 32)
Prezzo: 10,00 €
Genere: Narrativa, Filosofico, Spirituale, Mistico, Introspettivo
Pagine: 169 p.
Trama: Chi è Siddharta? È uno che cerca, e cerca soprattutto di vivere intera la propria vita. Passa di esperienza in esperienza, dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari, e non si ferma presso nessun maestro, non considera definitiva nessuna acquisizione, perché ciò che va cercato è il tutto, il misterioso tutto che si veste di mille volti cangianti. E alla fine quel tutto, la ruota delle apparenze, rifluirà dietro il perfetto sorriso di Siddharta, che ripete il «costante, tranquillo, fine, impenetrabile, forse benigno, forse schernevole, saggio, multirugoso sorriso di Gotama, il Buddha, quale egli stesso l’aveva visto centinaia di volte con venerazione».
“Siddharta” è probabilmente una delle opere più conosciute, amate, nonché strumentalizzate, dell’autore tedesco Hermann Hesse, importante personaggio letterario del XX secolo. Scritto nel 1922, riscopre il plauso del pubblico dopo il 1946, dopo che Hesse ottiene il premio Nobel per la Letteratura riportando alla ribalta i suoi lavori, raggiungendo un vero e proprio boom negli anni sessanta, nel pieno della controrivoluzione socio culturale anticonformista portata avanti in quegli anni.
«A volte percepiva, nelle profondità dell’anima, una voce lieve, spirante, che piano lo ammoniva, piano si lamentava, così piano ch’egli appena se ne accorgeva. Allora si rendeva conto per un momento che viveva una vita strana, che faceva cose ch’erano un mero gioco, che certamente era lieto e talvolta provava gioia, ma che tuttavia la vita vera e propria gli scorreva accanto senza toccarlo.»
Qua il breve scontro fra padre e figlio, fatto solo di richieste, opposizione, risolutezza e comprensione è, credo, uno dei punti più significativi del romanzo. Probabilmente un delicato insegnamento che figli e genitori dovrebbero poter apprendere su come strutturare un rapporto sano fra loro.
Dalla sua partenza, spoglio di ogni avere, insieme all’amico fidato, Siddharta si concentra sull’unico suo obiettivo di comprendere l’Io. Sembra quasi che nell’ascetismo dei samana avesse trovato la risposta sperata, ma gli appare chiaro fin troppo presto che non è nella rinuncia di ogni bene materiale, in modo da immedesimarsi in tutto ciò che vi è attorno, che potrà trovare soddisfare la propria ricerca dell’Io.
Non esiste infatti persona al mondo, che sia ricca o povera, cristiana o buddista, che non finisca per porsi, più o meno in grande, gli stessi quesiti di Siddharta. La ricerca dell’IO che compie il protagonista non è altro che la ricerca di sé stesso, della pace interiore e la comprensione della propria anima come primo passo verso una comprensione più vasta e completa che porta poi alla armonia con il tutto.
«E su nessuna cosa al mondo so tanto poco quanto su di me, Siddharta! (…) e tosto da questo suo pensiero ne balzò subito un altro, che suonava “Che io non sappia nulla di me, che Siddharta mi sia rimasto così estraneo e sconosciuto, questo dipende da una causa fondamentale, una sola: io avevo paura di me, prendevo la fuga davanti a me stesso! (…) io voglio andare a scuola, voglio conoscermi, voglio svelare quel mistero che ha nome Siddharta”».
Un omaggio all’animo umano, alla sua costante sete di conoscenza, nonché al suo continuo evolversi e trasformarsi. Un piccolo gioiello che merita di essere letto, riletto e infine compreso.