In treno c’è un ragazzo che sfoglia le pagine di Siddharta di Herman Hesse con molta calma, affinchè non gli sfugga nemmeno un particolare. Con i capelli cortissimi e una felpa leggera indossata per l’aria non ancora calda delle sette di mattina, non si fa distrarre dalle fermate che si susseguono; prima di arrivare a Cesena però lo si vede chiudere con molta leggerezza il libro, appena concluso. Le ultime righe lo hanno conquistato, come si può vedere dai suoi occhi illuminati, come se avesse fatto una scoperta a cui nessun altro possa arrivare, oltre a lui. Si toglie la felpa e rimane là, a guardare dal finestrino la ferrovia che diventa stazione con un sorriso enigmatico sulle labbra, pensando a qualcosa che di certo non possiamo decifrare.