INCONTRO SULLA SALVAGUARDIA AMBIENTALE DEL MEDITERRANEO CON ALBERTO II DI MONACO
“Come poter agire in modo concreto a livello ambientale, se colossi economici, come Stati Uniti e Cina, non hanno preso parte a protocolli internazionali di salvaguardia del pianeta?” Questo è stato uno dei quesiti posti, dall’ambiente studentesco, nell’incontro con il Principe Alberto II di Monaco, tenutosi nel pomeriggio di giovedì 10 ottobre 2013 presso l’aula magna del rettorato dell’Università degli Studi di Siena. Oltre all’eminente presenza di Sua Altezza Serenissima, spiccavano i nomi del sindaco di Siena Bruno Valentini, del rettore Angelo Riccaboni, della giurista Tania Groppi e della professoressa Cristina Fossi.
Sono tutti nomi importanti per un incontro che ha focalizzato l’attenzione sulle problematiche ambientali del Mar Mediterraneo, patrimonio di tutti, tutelato, però, da pochi. È proprio questo l’elemento più debole di tutta la lotta, quello della poca concretezza presente nelle proposte, altrettanta poca nell’attuazione pratica.
Tra le associazioni di tutela del “Mare Nostrum” emerge, con forza, dotata di un grande entourage di esperti, invece, proprio la “Fondation Prince Albert II de Monaco” che, in questi ultimi anni, si è fatta portabandiera della causa a 360°. Oltre a battersi in modo concreto per il bacino del Mediterraneo, la fondazione monegasca ha appoggiato numerosi progetti, circa 200 sparsi in tutto il mondo, per limitare la deforestazione brutale, per contrastare il repentino cambiamento climatico, per promuovere la diffusione di energie rinnovabili, investendo in questo progetto denaro, tempo e grande ottimismo.
La partecipazione attiva del Principe Alberto II, per la promozione di queste attività, testimonia il grande impegno e la determinazione nel perseguire gli scopi prefissati, sottolineati ancora di più dal suo discorso, tenuto nella prima parte in lingua italiana e nella seconda in quella inglese. La pacatezza delle sue parole e la cordialità delle medesime, di certo non mascheravano la forza contenuta in esse, richiamando alla prassi uomini e donne di tutto il mondo, del mondo scientifico e non, capaci e volenterosi di mettersi in gioco per il nostro pianeta.
Il contesto della città senese, e della provincia toscana di cui essa fa parte, rappresenta l’humus ideale per coltivare questo progetto, proprio in virtù delle numerose investiture di cui esse, assieme a una stretta partnership con l’Università, sono state insignite. Tra i tanti progetti, nei quali è al centro l’Università di Siena, è doveroso ricordare “Med Solutions”, un network per la ricerca di soluzioni sostenibili per il Mediterraneo, coordinato dallo stesso ateneo e presieduto personalmente dal rettore Angelo Riccaboni.
Gli interventi, di primissimo livello, introdotti da un video esplicativo della fondazione monegasca, dal forte impatto visivo, hanno costituito un palcoscenico eccezionale per riportare le tematiche ambientali all’attenzione dei partecipanti, in modo trasversale, valicando qualsiasi tipologia di differenza che si potesse riscontrare nell’uditorio. Il rettore, Angelo Riccaboni,a seguito dell’intervento di uno studente, ha suggerito di costituire un’Europa più coesa e più forte per poter fronteggiare le problematiche climatiche e tutto ciò che ad esse sono connesse.
La commistione di questi due elementi – l’uno etico, l’altro politico – possono, secondo il Magnifico, condurre su una strada di una vera difesa per la biodiversità, per il paesaggio, per la salvaguardia dei popoli dai cambiamenti climatici. Lo sforzo, in primis però, deve sopraggiungere dai singoli stati, mediante l’applicazione, l’utilizzo e l’impiego di maggiori risorse a tutela del paesaggio, dell’ambiente, contro gli sprechi, mediante anche l’inasprimento delle sanzioni, che possano condurre ad un maggiore rispetto verso ciò che è patrimonio di tutti. Ogni ordinamento giuridico statale è sovrano anche nelle tematiche territoriali ed è giusto che l’argomento sia a cuore di tutti, vengano introdotte leggi e pene maggiori, per sensibilizzare singoli cittadini e grandi aziende verso quelle risorse che, in malo modo, sono sfruttate o addirittura sprecate.
L’incontro con il Principe di Monaco, Alberto II, non ha solo costituito una risorsa importantissima per la città di Siena, ma ha dato anche un grandissimo contributo umano, che si spera possa servire da monito e sfida per le generazioni future a profondere maggiore passione nella tutela del pianeta Terra.
Assai apprezzabile è il grande sforzo nel sensibilizzare la platea, ma altrettanto andrebbe fatto a livello internazionale e nazionale, dove si decidono veramente le sorti del nostro futuro, senza mai permettere che gli interessi di pochi possano, così, compromettere il nostro destino.