EURO AL NICHEL ORA LA SCIENZA NON HA DUBBI.Il contatto con le monete da 1 e 2 euro può produrre reazioni allergiche anche gravi nelle persone predisposte a causa del metallo tossico che contengono. Lo ha scoperto Stefania Seidenari, professore ordinario di Dermatologia allergologica e professionale dell’Università di Modena, che ha condotto con la sua equipe uno studio multicentrico su centinaia di pazienti di alcune città tra cui Modena, Bari, Napoli e Roma. Lo studio, il primo del genere per il tipo di metodologia usata, è appena terminato e sta per essere pubblicato su una rivista scientifica internazionale. Lo studio ha analizzato la soglia di sensibilizzazione personale con test a concentrazione crescente e fa emergere come le reazioni sono più gravi in rapporto alla minore soglia allergica. In sostanza, per chi è molto allergico è sufficiente una esposizione anche minima per ricevere un danno importante, viceversa i poco allergici possono stare relativamente sereni. “E’ un problema quantitativo – spiega Seidenari – ma se il nickel non fosse stato messo sarebbe stato meglio”. Ma c’è di più. Un altro studio, con una casistica meno ampia, coordinato dal direttore del Servizio di Allergologia del Policlinico Gemelli di Roma, Giampiero Patriarca, che uscirà sul British Journal of Dermatology, ha dimostrato una capacità allergizzante delle monete da 1 e 2 euro, a causa della struttura polimetallica che favorirebbe il rilascio di nickel.
L’ALLERGIA AL NICKEL RICORDANO GLI ESPERTI è la più frequente allergia da contatto nei paesi industrializzati, con prevalenza del 7-10 per cento tra le donne e del 2-3 per cento tra gli uomini. Dopo le prime denunce di due anni or sono, alcuni controbatterono che anche le monete in lire contenevano nickel. Obiettivo dello studio è stato verificare la differenza col passato. Sono stati così arruolati 25 soggetti allergici al nickel e, come gruppo di controllo, 10 soggetti non allergici al metallo. Monete da 1, 2, 50 centesimi di euro, 1 e 2 euro, e monete da 100 e 500 lire italiane sono state applicate con un cerotto sulla pelle dei soggetti arruolati nello studio e ne sono stati valutati gli effetti a distanza di 72 ore. I risultati indicano una spiccata reattività cutanea dei pazienti allergici nei confronti delle monete da 1 e 2 euro. Oltre al contenuto di nickel, sembra sia determinante la struttura polimetallica di tali monete (c’è anche rame e ottone), che appunto favorirebbe il rilascio di nichel in quantità “pericolosamente significative”. Per ovviare all’effetto nocivo prodotto dalle monete in euro, spiega Patriarca, “la Banca Centrale Europea potrebbe, magari, decidere di mettere in circolazione monete con lega metallica con una percentuale di nickel bassissima o addirittura inesistente”. Intanto, una ricerca svizzera reperibile su “Nature” e coordinata dal ricercatore Frank Nestlé, ha evidenziato che le monete in questione contengono 320 volte più nichel dei valori approvati dalla Commissione Europea, ciò che sarebbe fonte di eczemi e dermatiti per chi li maneggia ripetutamente. Le persone allergiche al nickel in Eurolandia sono alcune decine di milioni.
Redatto da Pjmanc http://ilfattaccio.org