A 625 metri di quota, nel mezzo della Valceno parmense, questo borgo di circa 2.500 abitanti ha un numero sorprendente di frazioni, ben settanta e appare sospeso tra tradizione e modernità. Da un lato il castello dei Landi, ultramillenario, dall’altro viene assegnato, ogni anno, un premio ai migliori siti internet italiani. E’ uno dei progetti messi in campo per contrastare l’implosione demografica che caratterizza questi territori, fonte di emigrazione costante verso l’Europa e Stati Uniti per tutto il novecento.
La fortezza di Bardi è un universo da scoprire: la parte più nota è la Sala delle torture, ma nella visita vanno incluse le guarnigioni, le stalle, la piazza d’armi, il cortile d’onore, i cortili interni e i torrioni. Dentro si trovano dei musei legati al territorio, dedicati alla civiltà valligiana e al bracconaggio. Concepita nel IX secolo contro le invasioni ungare, col tempo si è ampliata fino a diventare un palazzo signorile del XVI secolo: così la dinastia dei Landi resistette al ducato parmense. Ma con l’avvento dei duchi Farnese, Bardi si trovò isolato: il crollo del potere feudale offuscava la funzione strategica dei valichi sull’Appennino.
Bardi è legata anche alla vicenda dell’Arandora Star, nave naufragata in Galles con tanti emigrati italiani. Per i 70 anni dell’evento la Bbc ha dedicato un servizio al paese.
Il 7 agosto è in programma la cena medioevale “Ricordanze di sapori” ( www.castellidelducato.it) e il 29 ci sarà la rievocazione “Corteo dei Landi”.
Per raggiungere Bardi dall’autostrada A1 (Milano-Napoli) va imboccata la A15 (Parma-La Spezia); dopo l’uscita di Fornovo si trovano le indicazioni per il borgo distante 30 chilometri.