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Siete pronti a comunicare col pensiero?

Da Extremamente @extremamentex
La fantascienza diventa sempre meno incredibile. In alcuni laboratori scientifici sono in corso delle sperimentazioni molto promettenti per verificare la possibilità di far comunicare telepaticamente due animali, due persone e persino una persona e un animale.LA SCIENZA STUDIA COME COMUNICARE CON IL PENSIEROAlcuni studi pubblicati di recente da diversi ricercatori attestano la capacità di un individuo di inviare messaggi elettrici  interpretati e compresi da un altro individuo senza l’uso della parola. A trasformare la fantasia in realtà, sono le ultime novità della tecnologia detta BBI (“Brain to Brain Interface”), che permette di interfacciare due cervelli trasmettendo in tempo reale l’attività cerebrale da un soggetto all’altro.Si tratta di uno sviluppo dell’interfaccia computer-cervello (CBI) o interfaccia neuronale, in grado di intervenire su strumentazioni meccaniche o  Pc con il solo uso del pensiero- un ambito approfondito dalla neuroingegneria e dall’ingegneria biomedica, soprattutto per aiutare chi è affetto da disabilità motoria.Alla base di tutto, c’è proprio il modo nel quale le cellule cerebrali comunicano tra di loro. Avviene con un processo chiamato trasmissione sinaptica, nel quale i segnali chimici passano da una cellula all’altra liberando degli impulsi elettrici. In questo modo, controlliamo i nostri muscoli, pensiamo, ricordiamo e ci emozioniamo. Dal momento che i neuroni sono collegati gli uni agli altri, il cervello produce degli impulsi elettrici sincronizzati- quelli che noi chiamano “onde cerebrali”.LA CALOTTA CHE SI INDOSSA PER L’ELETTROENCEFALOGRAMMALe onde cambiano a seconda dell’attività svolta (se siamo svegli o addormentati, tesi o rilassati)  e presentano delle caratteristiche diverse- visibili nei tracciati grafici dell’elettroencefalogramma- grazie alle differenti frequenze. Ad esempio, quando stiamo per addormentarci il cervello emette onde Alfa, tra gli 8 e 13.9 hertz; nel sonno più profondo compaiono le onde Delta ( tra 0,1 e 3.9 hertz); in uno stadio cosciente, la frequenza oscilla tra 14 e 30 herzt e le onde sono dette Beta. E così via.Tuttavia la natura elettrica del cervello non permette solo di inviare segnali, ma anche di riceverli. Per dimostrarlo, si utilizza una tecnica non invasiva indicata con la sigla inglese TMS (“Transcranial Magnetic Stimulation”, Stimolazione Magnetica Transcraniale). Il macchinario in questione crea un campo magnetico sopra il cuoio capelluto che a sua volta provoca una corrente elettrica nel cervello. Se viene posizionato, ad esempio, sopra la corteccia cerebrale che  controlla l’attività motoria, si può indurre un movimento in un arto o anche in un singolo dito.Gli scienziati hanno inizialmente cercato il modo per individuare gli specifici segnali da usare per creare un canale di comunicazione artificiale tra gli animali. Il primo studio importante, in questo ambito, risale al febbraio 2013: alla Duke University, nella Carolina del Nord, due topi  collegati tramite micro elettrodi impiantati sono stati indotti a svolgere un preciso compito comportamentale ricevendo un premio ogni volta che reagivano correttamente allo stimolo ricevuto. L’articolo è apparso su Scientific ReportsNel luglio dello stesso anno, un team dell’Università americana di Harvard è riuscita a mettere in comunicazione telepatica un uomo con un ratto grazie alla BBI:  è stato infatti dimostrato che il volontario, grazie all’interfaccia “cervello-cervello”, era in grado di far muovere, a suo piacimento, la coda di una cavia collegata allo stesso macchinario.L’ESPERIMENTO DI CONNESSIONE TRA UOMO E RATTO

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