Milan e Barcellona, due delle grandi storiche del calcio europeo, si incontreranno in Catalunya il 13 settembre per la 12° volta in partite ufficiali e per il 7° scontro diretto nella storia delle varie competizioni europee. Nei sei precedenti (5 in Coppa Campioni/Champions e 1 in Supercoppa) il Milan ha prevalso per tre volte, il Barcellona ci ha eliminati in due occasioni, mentre in un caso le due squadre hanno superato a braccetto il girone di Champions League. Per quanto riguarda le singole partite, le due squadre hanno vinto 4 partite a testa mentre in 3 occasioni hanno diviso la posta in palio. Perfetta parità anche per le reti segnate: 14 a testa.
Il primo capitolo di questa sfida prestigiosa è un doppio confronto valido per gli ottavi di finale della Coppa dei Campioni 1959/60. I catalani, guidati in panchina da Helenio Herrera, hanno nel futuro interista e pallone d'oro Luis Suarez l'uomo di punta. In quegli anni c'erano in circolazione un certo numero di fuoriclasse ungheresi, e se il più grande di tutti, Ferenc Puskas, avrebbe contribuito a far vincere la 5° Coppa consecutiva al Real Madrid in quella stessa edizione, altri due grandi campioni come Kubala e Czibor militavano nella squadra catalana. Il Milan è guidato in panchina da Bonizzoni con Gipo Viani direttore tecnico. Tra i rossoneri ci sono giocatori del calibro di Ghezzi, Cesare Maldini, il Barone Liedholm, Josè Altafini, Pantera Danova e il più forte argentino che abbia mai vestito la nostra maglia: Ernesto Grillo. Nonostante il Milan sia una squadra estremamente competitiva (sconfitta in finale ai supplementari dal Real solo due anni prima) veniamo "asfaltati" dai catalani che si impongono all'andata a San Siro per 2-0 (con un gol di Suarez) e passeggiano al ritorno con un umiliante 5-1 condito da una doppietta di Kubala e un gol di Czibor. Di Paolo Ferrario il gol del momentaneo 3-1.
Dopo quel traumatico primo confronto trascorrono trent'anni (stagione 1989/90) prima che i rossoneri abbiano la possibilità di rifarsi. La competizione è la Supercoppa Europea, allora la formula non prevedeva una partita secca da disputarsi a Montecarlo ad inizio stagione, ma si giocava andata e ritorno a cavallo tra novembre e dicembre. L'andata si gioca a Barcellona, la partita si conclude sull'1-1 per effetto del rigore di Van Basten e del gol di Amor, uno dei giocatori più rappresentativi della squadra di Cruijff insieme a Zubizarreta, Koeman, Bakero, Laudrup, Alexanco e Beguiristain, Al ritorno basta un gol di Evani al 55' per dare all'infallibile Milan di Sacchi la prima Supercoppa Europea della sua storia. Protagonisti in quel Milan, oltre ad Evani e Van Basten autori delle due reti, l'altro olandese Rijkaard, la difesa storica a parte Baresi assente in entrambe le sfide, e ancora Donadoni, Massaro e Giovanni Galli.
Terzo capitolo. La partita del secolo. Atene, maggio 1994, finale di Champions League. L'orgoglio e la determinazione della squadra di Capello, orfana di Baresi e Costacurta squalificati, scende in campo con la betoniera e restituisce al Barça l'asfaltata di 34 anni prima. Massaro (doppietta nel primo tempo), Savicevic (3-0) e Desailly (4-0 sbeffeggiato da Cruijff il giorno prima) fanno rimangiare all'allenatore olandese (sono passate alla storia le inquadrature che lo ritraevano in panchina basito, attonito, con lo sguardo perso nel vuoto) tutta la sua spocchia, la sua arroganza e la sua presunzione. Annichiliti i catalani nonostante la presenza in campo di gente del calibro di Guardiola, Romario, Stoichkov, Sergi, Nadal oltre ai Koeman, Bakero, Zubizarreta, Amor e Beguiristain già battuti quattro anni prima.
Nella stagione 2000/01 le due squadre si incontrano per la prima volta in un girone di Champions. Oltre a rossoneri (Zaccheroni) e blaugrana (Serra Ferrer), nel gruppo H (stesso gruppo di qust'anno) sono presenti Leeds e Besiktas. Barcellona-Milan si gioca alla terza giornata, è la prima (ed unica) vittoria rossonera in Catalunya grazie alle reti di Coco e Bierhoff che sanciscono il 2-0 finale. Tre settimane dopo, nel ritorno a San Siro, si può assistere allo show di Rivaldo autore di una tripletta bilanciata, per il 3-3 finale, dalla doppietta di Albertini e dal gol di Jose Mari. E' il Barcellona di Rivaldo, ma anche degli olandesi. Nella formazione catalana sono presenti Frank De Boer, Overmars, Cocu e le vecchie conoscenze rossonere Kluivert e Reiziger, ma anche Puyol, un giovanissimo Xavi, Gerard, De la Pena, Simao e il neoallenatore giallorosso Luis Enrique. Dopo le sei giornate il Milan vince il girone davanti agli inglesi, mentre il Barça si deve accontentare del terzo posto che lo "retrocede" in coppa Uefa.
La quinta puntata va in onda nella stagione 2004/05, ancora Champions League, ancora gironi, ancora Milan primo (Ancelotti). Il Barça (con Rijkaard in panchina) questa volta si qualifica per il turno successivo classificandosi davanti allo Shaktar e al Celtic. E' un Barcellona che studia da Campione (vincerà l'anno dopo), dispone di Ronaldinho, Eto'o, Deco, Xavi, Iniesta, Puyol, Marquez, Giuly. Andata a Milano alla terza giornata, finisce 1-0 con rete di Shevchenko. Due settimane dopo è il Barça a vincere in rimonta. Dopo il vantaggio rossonero firmato ancora dall'ukraino arrivano le reti di Eto'o al 37' e di Ronaldinho a un minuto dal fischio finale.
L'ultimo precedente va in scena un anno dopo. Le due formazioni incrociano il loro cammino a livello di semifinali. E', credo, un ricordo ancora fresco per molti tifosi rossoneri. L'andata a Milano si conclude sull'1-0 per i catalani con il gol di Giuly su assist di Ronaldinho. Al ritorno il Milan trova la rete dei supplementari ad una manciata di minuti dal termine, ma l'arbitro rileva un fallo inesistente di Sheva (autore della rete) su Puyol e annulla mandando gli spagnoli a vincere la Coppa contro gli inglesi dell'Arsenal e rimandando di un anno la medesima sorte al Milan.