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Signori delle mosche e spunti culturali

Da Lupussinefabula
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Logo Grande Fratello 10 (Photo credit: _mixer_)

Più passa il tempo e più aumenta questo impulso strano di riprendere in mano un libro letto ormai da anni, che è entrato a far parte del mio animo…

Un libro brutto, che all’epoca proprio non mi era piaciuto, ma che al di là della mancanza di fascino mi ha lasciato molto, forse troppo, dal punto di vista degli insegnamenti.

E’ ‘Il signore delle mosche‘ del nobel William Golding (1954), di cui è possibile visionare anche un film omonimo di Peter Brook, e uno più recente (1995)  per la regia di Harry Hook.

E’ un libro che ho sempre percepito come un pugno allo stomaco, anche per la crudezza di certe scene e dei comportamenti dei protagonisti, un gruppo di ragazzi dispersi su un’isola deserta in seguito a un incidente aereo che deve imparare ad organizzarsi e a darsi delle regole, delle leggi. Ma l’astio e l’istintivo odio che nasce tra alcuni gruppi, li porta a dividersi in due clan in conflitto tra loro, ciascuno con un proprio capo, uno dei quali, quello con a capo il terribile Jack, venera una sorta di totem formato dalla testa piena di mosche di un maiale, infilzato su un bastone.

L’insegnamento di questo libro, quello che amio tempo proposi attraverso la lettura di alcuni brani in una classe particolarmente caotica, è basato sulla centralità delle regole, delle leggi e del loro rispetto; se le regole non vengono rispettate, l’uomo distrugge il proprio simile e porta anche se stesso dapprima alla perdita totale di dignità, fino alla inevitabile distruzione.

Inutile osservare poi come il romanzo, almeno indirettamente, può aver ispirato (allo stesso modo in cui il romanzo di Orwell, 1984, ispirò il Grande Fratello televisivo),può aver ispirato alcune serie televisive (prima tra tutte Lost- 2004 USA) e almeno un programma ancora in onda sui canali nazionali Italiani, l’Isola dei Famosi che, proprio come nel film, mette a nudo la meschinità e la lotta per la sopravvivenza di alcuni ‘naufraghi’, cogliendo le ansie, le ire e le contrapposizioni che si vengono a creare all’interno gruppo… anche ai limiti della dignità.



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