Tra le tante poesie di ispirazione che ho letto, sicuramente questa di Douglas Malloch, scrittore e poeta statunitense, è una delle più belle. “Sii il meglio di qualunque cosa tu possa essere” è una poesia sull’umiltà e sulla realizzazione personale che ci esorta a dare sempre il meglio di noi stessi e a seguire la nostra vera natura. Qualcuno forse conosce già questi versi perché sono stati citati anche da Martin Luther King durante un suo discorso del 1967 nel quale incitava gli uomini a scoprire cosa vogliono essere nella loro vita e a realizzare questo progetto con passione e determinazione qualsiasi esso sia.
Sii il meglio di qualunque cosa tu possa essere
sii una macchia nella valle, ma sii
la migliore, piccola macchia accanto al ruscello;
sii un cespuglio, se non puoi essere un albero.
Se non puoi essere un cespuglio, sii un filo d’erba,
e rendi più lieta la strada;
se non puoi essere un luccio, allora sii solo un pesce persico-
ma il persico più vivace del lago!
Non possiamo essere tutti capitani, dobbiamo essere anche un equipaggio,
C’è qualcosa per tutti noi qui,
ci sono grandi compiti da svolgere e ce ne sono anche di più piccoli,
e quello che devi svolgere tu è li, vicino a te.
Se non puoi essere un’autostrada, sii solo un sentiero,
se non puoi essere il sole, sii una stella;
Non è grazie alle dimensioni che vincerai o perderai:
sii il meglio di qualunque cosa tu possa essere.
(Douglas Malloch)
In questa poesia, come si vede, sono presenti molti elementi della natura: alberi, ruscelli, sole, stelle, pesci, ecc. proprio perché il poeta intende esortare gli uomini a vivere secondo la propria natura, senza dare importanza alla quantità, alla grandezza o alle dimensioni ma bensì alla qualità di ciò che facciamo e di ciò che siamo perché anche il pesce più piccolo riveste un ruolo di enorme importanza nell’oceano! Se ci pensiamo bene: che differenza c’è tra un albero alto, maestoso e robusto e un filo d’erba piccolo ed esile? La diversità sta solo nelle dimensioni, ma entrambi, nella loro essenza, hanno lo stesso importante ruolo nella natura. Così anche il capitano di una nave da solo non avrebbe alcuna utilità se non ci fosse un equipaggio al suo fianco.
Il senso della vita non è quello di dover per forza realizzare imprese eroiche o ambire ad essere dei capitani, ma dare sempre il meglio di noi stessi, mettendo a frutto tutte le nostre capacità in qualsiasi cosa decidiamo di fare; la vera realizzazione non deriva da quanto potere o successo siamo riusciti a raggiungere o da quali cariche sociali occupiamo ma dalla misura, invece, in cui siamo riusciti a realizzare il nostro essere. E’ questo il compito più alto che abbiamo.
Ognuno di noi ha un posto nel mondo, qualunque ruolo o posizione ricopra, ciò che conta è occupare il proprio posto nel migliore dei modi, senza sentirsi mai troppo piccoli perchè ognuno è grande a modo suo.
Ciò non vuol dire accontentarsi ed accettare passivamente la propria condizione, al contrario, è un’esortazione a lottare sempre per essere migliori, per vivere la vita al massimo, per fare tutto ciò che è nelle nostre capacità. Quando abbiamo imparato a riconoscere il nostro enorme valore, senza paragonarci agli altri, possiamo capire finalmente di essere unici, sia che siamo alberi sia che siamo fili d’erba, facciamo tutti parte dell’universo, siamo tutti uguali, siamo una grande squadra dove ognuno ricopre un ruolo della stessa importanza. Ed ognuno deve cercare di ricoprirlo dando il massimo di sé.
“Sii il meglio di qualunque cosa tu possa essere”, trova il tuo sentiero e sii sempre fiero di ciò che sei.
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