Magazine Diario personale

Silenciously you

Creato il 24 luglio 2012 da Nonchiamatemiborgia @nonsonoBorgia
Non sono finita in coma, e tantomeno mi sono dimenticata del mio piccolo angolino virtuale. È che penso che se non c'è nulla da dire è meglio stare in silenzio, e aspettare di avere qualcosa di serio, di concreto e di utile da raccontare agli altri. Me ne sono stata in disparte perchè troppe cose sono successe in quest'ultimo periodo e non ho mai avuto il tempo di metabolizzare: sta di fatto che nei miei limitati tempi di riflessione, ho capito che nella nostra cultura freneticamente occidentale si nasconde una falla, talmente assorbita nei nostri costumi che la consideriamo normale.
Tutto è partito dalla dichiarazione di una donna messicana che ho conosciuto poco tempo fa: “Ma perchè avete tanta paura del silenzio? Da noi, anche se capita di non avere nulla da dire, non sentiamo la necessità di riempire quel vuoto...”. Inizialmente non ho saputo rispondere alla sua domanda, soprattutto perchè non me n'ero mai realmente accorta. Poi ho deciso di prendere una lente di ingrandimento e di guardare noi da lontano: è vero, siamo davvero ossessionati dall'idea che il silenzio è una cosa insopportabile e da evitare come la peste. Non si sa perchè, ma sembra quasi che l'assenza di rumori attorno a noi sia qualcosa da temere: sarà forse perchè il silenzio, molto spesso, ci porta a dover affrontare la realtà, a riprendere ciò che abbiamo rimandato per troppo tempo, a notare ciò che abbiamo evitato fino a quel momento. E allora, pur di non dover subire quel silenzio che ha tanto il sapore della realtà, preferiamo parlare; parlare del nulla, parlare di qualcosa che ormai abbiamo già assodato, parlare degli altri. Il guaio è che prima o poi si deve fare i conti con noi stessi e rispondere ai propri dubbi, perchè arriva sempre un momento in cui non hai nessuno con cui chiacchierare di cose futili.
Si tratta di quei momenti in cui ti guardi allo specchio dopo esserti lavata via la brutta giornata dal viso, ti guardi e capisci che hai bisogno di dieci minuti di pace, dieci minuti in cui puoi concentrarti sui tuoi pensieri, senza l'intrusione di inutili parole. Ti guardi allo specchio e decidi di staccare il telefono per quei dieci minuti, perchè non vuoi ricevere chiamate, non vuoi dover rispondere ad alcun messaggio; cerchi semplicemente quel vuoto che ti dà la possibilità di stare sola con te stessa. Ti guardi di nuovo allo specchio e ti accorgi che alla fine quel silenzio che tanto temevi è esattamente quello di cui hai bisogno, il mezzo che ti permette di essere sincera con te stessa: non c'è trucco sul tuo viso, non c'è quel sorriso forzato che ti porti appresso tutto il giorno, non c'è nessuno a cui devi delle parole. Ci sei solo tu e il tuo silenzio, e improvvisamente non hai più paura del vuoto. Perchè il silenzio ti dà pace, ma soprattutto ti dà la possibilità di recuperare te stessa. Improvvisamente ti rendi conto che non ne puoi più fare a meno di quel vuoto che, paradossalmente, ha invaso la tua mente e ti ha regalato una serenità unica.

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