È quel silenzio che non scordo.
Le vette interminabili, gli orizzonti sconfinati, la cima conquistata.
Il tutto, come fossi parte di un quadro meraviglioso.
Ma è quel silenzio che non scordo.
L’ho percepito, respirato, è stato il protagonista di una giornata lunga una vita.
E’ così che quel giorno ho vissuto.
Ma è solo il silenzio a fare rumore e farmi sentire il cuore, lui si col suo battito inarrestabile.
Forte come mai l’ho udito prima, o forse non l’ho saputo ascoltare mai.
E’ in silenzio che quel giorno ho ascoltato. E’ in silenzio che un’energia misteriosa ha riempito l’aria e profumato il mattino di un sabato di Luglio.
E poi il sordo scatto del cambio di tante biciclette che salgono a conquistare il colle…
Il silenzio diventa sudore misto a fatica e dolore, quel dolce dolore che ti fa arrivare in cima oltre i tuoi limiti.
E smetti di fotografare, ti fermi e pensi che quella tappa con arrivo al Nivolet di un Tour de France futuro se la meritano fino all’ultimo centimetro; loro…loro che dopo una settimana di lavoro mettono la passione sull’asfalto metro a metro..pedalata dopo pedalata, perché il ciclismo è così…il ciclismo è di tutti.
Vittorio (Bandito)