Silenzio che non èil crepitio del ghiaino bianco logoro sotto i piedi, ancestrale segno del passaggio, l'umido e stimolante sentore sale, rinfranca le membra affaticate e scricchiolanti, ancora sonnacchiose,gli indumenti sovrapposti, si appiccicano a quel che resta dell'involucro, difendendolo rassicuranti,la sacca si ribella, facendosi sentire, ad ogni passo battendo sempre le stesse note un tintinnio leggero di arnesi forgiati dall'uomo, stona fuori luogola nebbia entra nelle nariciaspirata avidamente cercando di trattenere quell'istante, esce vapore ritmico,gli occhi socchiusi per non turbare l'insieme,nell'incudine ed il martello passano sensazioni travolgentiil cappello, unico segno,trattiene al tepore i pensieriun'abbraccio travolgente
atteso inconsciamente da sempre finalmente è con lui, l'incanto della vitasilenzio che non è. .
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