Magazine Viaggi

Silkstan parte 1: Tashkent

Creato il 02 ottobre 2014 da Alessio Sebastianelli @bastianatte

La grande capitale dell'Uzbekistan, pur non avendo siti di particolare interesse storico-turistico è comunque una tappa obbligata di un viaggio lungo le rotte dell'antica Via della Seta, in quanto principale porta di accesso alle meraviglie dell'Asia Centrale e importante snodo dei trasporti.
Pur avendo 1500 anni di storia sulle spalle, della città antica non è rimasto quasi niente a causa di un forte terremoto che nel 1966 l'ha rasa al suolo, e ora la metropoli ha un aspetto moderno in stile puramente sovietico, con spazi larghissimi (tanto da rendere il nucleo urbano veramente estesissimo) e tanto verde. Anche se l'aspetto non è affatto sgradevole, tuttavia il centro è molto dispersivo e consente l'aggregazione della gente solo nei parchi e in pochissime altre zone

Tuttavia i pochi bancomat all'uscita del terminal elargiscono solo dollari, e l'unico modo per procurarsi immediatamente un po' di La maggior parte degli alberghi della città sono di livello piuttosto alto e i posti per backpackers sono pochi: io ho alloggiato alla A causa del suo impianto urbanistico, Tashkent un centro vero e proprio non ce l'ha, e passeggiare ammirando le attrazioni, o semplicemente le vetrine dei negozi, qui non è possibile; le cose da vedere inoltre sono sparse in diverse parti della città, e molto lontane tra loro, ma fortunatamente un valido aiuto è dato dalle tre linee di metropolitana (le cui stazioni, parecchio distanti le une dalle altre, sono piene di marmi, sculture e lampadari, in pieno stile sovietico, e sono esse stesse un'attrazione; attenzione però perché non sarebbero fotografabili, e sono anche ben controllate; le più belle sono
L'aeroporto internazionale si trova abbastanza vicino alla città, e oltre ai taxi (peraltro piuttosto economici) si può facilmente usufruire dei mezzi pubblici, in particolare il bus 76 arriva fino all'autostazione, che si trova a fianco della stazione ferroviaria, dalla quale si può poi prendere la metro.
Som è quello di cambiare dai tassisti fuori l'aeroporto, che però usano il tasso di cambio ufficiale invece di quello del cambio nero che è molto più conveniente (anche un 30% in più; c'è da sapere inoltre che il Som uzbeko esiste solo in banconote di taglio piuttosto piccolo, 1000, equivalenti a circa 27 centesimi di euro, o 5000, quindi cambiando 200 euro si riceveranno in cambio chili di banconote che riempiranno un intero zainetto e ogni volta che si deve pagare qualcosa si finisce per passare minuti a contare le banconote).
Mirzo Guesthouse, che si trova dalle parti del Bazar Chorsu, a ridosso della città vecchia, ed è pulita e accogliente. Kosmonavtlar e Alisher Navoi), oltre che da molti bus, tram e soprattutto da una miriade di taxi più o meno ufficiali (anche quelli non ufficiali sono molto economici, il problema semmai è dato dal fatto che tra i tassisti l'inglese è completamente sconosciuto, mentre per il resto non è poi troppo difficile trovare qualcuno che lo parli) che permettono di raggiungere le varie destinazioni abbastanza agevolmente.

Una visita della città potrebbe cominciare proprio dalla zona nord-occidentale, dove si trova anche l'ostello; qui infatti sorge la città vecchia, che in realtà di vecchio ha ben poco visto che le abitazioni sono tutte moderne, tuttavia lo stile tradizionale con cui queste sono costruite, ad un piano massimo due e con un cortile centrale, e l'impianto urbanistico caratterizzato da un labirinto di vicoletti, alcuni anche sterrati, insieme all'aria tradizionalista che vi si respira, ne rendono la visita piuttosto piacevole. Percorrendo la via principale della città vecchia si sbuca in un vasta spianata dove sorge il monumentale complesso del Due lati della grande piazza sono infatti occupati dalla Subito a sud della città vecchia si trova invece il Uscendo poi dalla sua porta meridionale ci si ritrova nei pressi della
Khast Imom, centro spirituale ufficiale della nazione, probabilmente la cosa più interessante della città.
Medressa Barak Khan, del XVI secolo, le cui celle per gli studenti sono ora negozi di souvenir, e dalla nuova ed enorme Moschea del Venerdì Hazroti Imom, con una coppia di alti minareti ai lati, il palazzo del Gran Muftì a fianco e un cospicuo numero di cicogne che gli stazionano davanti. L'attrazione più importante è tuttavia il piccolo palazzo che si trova sul lato sud della piazza, a fianco dell'altra moschea (la Bazar Chorsu, il mercato principale della città, di dimensioni assolutamente ragguardevoli, dove trovare sia generi alimentari di ogni tipo sia souvenir e vestiti. Il bazar è anche uno dei posti migliori dove cambiare i soldi al mercato nero (come detto, andate con una borsa o uno zainetto), e il suo padiglione con i banchi-ristoranti è ottimo per assaggiare il cibo locale a prezzi bassissimi, sia a pranzo che a cena (purché andiate presto). Telyashayakh, della metà del XIX secolo, molto più piccola della moschea principale), che ospita un museo-libreria dove è conservato un enorme tomo su cui è scritto il Corano più antico del mondo ancora in circolazione, risalente al VII secolo e portato a Samarcanda da Tamerlano. Moschea Juma (costruita nel 1990) e della Medressa Kulkedash, che invece è antica e ancora funzionante, che sovrastano una piccola collina e le loro cupole sono ben visibili anche dalla zona centrale del mercato (dove sbuca anche la stazione della metro).

Andando verso est si arriva nella zona intorno al Un paio di km a sud del Ancora più a sud c'è il piccolo ma grazioso parco
Circus, che è une della poche zone di aggregazione della città, da dove parte il largo viale Navoi, vicino al quale, un paio di km a est del Circus invece si trova il bel parco Navoi, con giostre, un paio di laghetti (uno abbastanza grande in realtà), dei bei giardini e il monumento al poeta medievale Gafur Gulom, con giostre e gente a passeggio, proprio di fronte al monumentale Stadio Nazionale (metro Mirzo Ulugbek). Alisher Navoi (veneratissimo in Uzbekistan). Intorno al parco sorgono dei mostri sovietici come il Palazzo Istiklol, con a fianco la piccola Medressa Abdulkasim con all'interno varie botteghe artigiane, il Palazzo dei Matrimoni e il palazzo Oliy Majlis, che ospita la camera bassa del parlamento. Circus, sorge un complesso di tre piccoli, ma antichi e interessanti, mausolei: quello di Kaldirgokhbyi, quello di Shaykh Hovendi Tahur, e quello di Sheikhantaur. Il complesso, e il suo ingresso, non è facile da trovare perché è circondato dal campus universitario; per accedervi bisogna prendere la stradina che unisce il viale Navoi con quello Abdulla Kodiri (un altro degli immensi viali del centro, su cui si affaccia anche la maestosa facciata dell'Università).

La zona a est del canale Dal lato occidentale della piazza partono tre strade, quella al centro (Gli ultimi siti interessanti della città infine, si trovano a sud del centro, vicino alla stazione ferroviaria, dove sorgono il
Ankor, che taglia a metà il centro cittadino, è di stampo puramente sovietico con molti palazzoni residenziali. La grande piazza-giardino Amir Timur Maydoni è un po' il simbolo cittadino, con la grande statua equestre di Tamerlano (il cui vero nome era appunto Sayligoh, detta comunemente Broadway) è pedonale e piena di gente a passeggio e di pittori di strada che espongono le loro opere, e attraverso vari giardini e una piazza sulla quale si affaccia un moderno centro commerciale, passando nei pressi di alcuni musei (la galleria d'arte e il museo di storia) e fiancheggiando l'antico Palazzo Romanov, arriva fino alla Mustaquillik Maydoni, un'altra vastissima piazza-giardino dove si affaccia il palazzo del Senato e dove campeggia il monumento della Madre Piangente. Bazar Mirobod e la Cattedrale ortodossa dell'Assunzione, e a nord, dove il profilo della grande torre della televisione alta 375 metri domina il paesaggio ed è visibile da quasi tutte le zone della città (si raggiunge dalla fermata Bodomzor della metro, dove c'è una moderna piazza con l'Hotel Intercontinental e un parco dei divertimenti con lo Water Park). Amir Timur) al centro sulla quale svettano alle spalle l'alto Hotel Uzbekistan e il Dom Forum.
Seguendo la passeggiata in mezzo al verde verso nord lungo la sponda del canale Ankor, passando accanto anche a vari ristoranti e locali, si arriva fino al Memoriale delle vittime del terremoto.

Fortunatamente io ero in compagnia di gente del posto e ho potuto muovermi abbastanza facilmente e visitare sia un lussuoso ristorante tipico, il , che una birreria ceca,
Tashkent è una città piuttosto tranquilla e sicura, c'è molta polizia in giro e i controlli per entrare nella metropolitana e in stazione sono rigorosi, quindi bisogna sempre portare il passaporto appresso (le guardie comunque non vi faranno troppi problemi e una volta visto il passaporto italiano probabilmente si metteranno a scherzare con voi). Di notte il problema è semmai la dispersività della città, e se volete raggiungere quindi uno dei vari ristoranti, pub o locali notturni, tutti ovviamente il più sparsi possibile nella vasta area cittadina, dovrete ricorrere ai taxi (basta mettersi al lato della strada e qualcuno si fermerà), ma come detto comunicare in inglese non sarà facilissimo.
Pivobar Dudek, entrambi situati lungo Muqimi Kochasi, un'importante arteria a sud del parco Navoi, uno di fronte all'altro.
I quattro giorni in totale da me passati in città sono stati decisamente sovrabbondanti (ma passati molto bene grazie alla compagnia), tuttavia visto che per quasi tutti i turisti la capitale sarà sia la base di arrivo che quella di ritorno a casa, ci si può fermare un giorno o due a Tashkent con piena soddisfazione.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine