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Silkstan parte 3: Bukhara

Creato il 03 ottobre 2014 da Alessio Sebastianelli @bastianatte

Il viaggio è piuttosto faticoso, specialmente in estate a causa del caldo fortissimo, dura circa 5 ore e si svolge quasi interamente in mezzo al deserto in un paesaggio aspro e monotono ravvivato solo da occasionali vedute del grande fiume Amu Darya o da curiosi mulinelli di sabbia; in alcuni tratti il fondo stradale è pessimo, ma la maggior parte del percorso è in autostrada e comunque i lavori per migliorare la viabilità sono massicci in tutto il paese.

Il
L'autostazione principale di Bukhara si trova circa 3 km a nord del centro, ma arrivando con un taxi collettivo ci si può far portare a ridosso della zona pedonale della città vecchia, dove ci sono la maggior parte degli hotel.
Rustam & Zukhra è un perfetto punto d'appoggio, trattandosi di una struttura nuova e con stanze ampie e dotate di tutti i comfort, ma essendo allo stesso tempo molto economico, con un rapporto qualità/prezzo elevatissimo, e situato in posizione centralissima all'imbocco della pedonale.
Il patrimonio storico-artistico di Bukhara è forse, per quantità, il più imponente del paese ed è spalmato in più zone differenti, tutte a distanza di passeggiata le une dalle altre.
Bakhowuddin Nakshabandi è la via principale che taglia tutto il centro cittadino: i circa 500 metri che dall'incrocio con la Presidential (dove comincia una delle zone dall'aspetto più moderno, con negozi e ristoranti nuovi e qualche centro commerciale, uno situato in corrispondenza della vecchia stazione) portano a quello con la via Mehtar Ambar (dove diventa pedonale, punto che può essere considerato l'accesso alla città vecchia) ospitano già alcuni buoni ristoranti tipici e vari hotel, e inoltre tra il reticolo di vicoletti che si dipana sul suo lato settentrionale si cela una delle maggiori attrazioni cittadine: il Char Minar, una piccola costruzione quadrata caratterizzata da quattro minareti che anticamente faceva parte di una grande medressa.

Tra la parte pedonale di Il lato orientale della piazza è dominato dalla facciata decorata della seicentesca grande medressa Il lato occidentale di Alle spalle del La via pedonale passa quindi in un piccolo antico bazar coperto (il In particolare quella centrale porta alla poco distante medressa
Bakhowuddin Nakshabandi e la Methar Ambar sorge il cuore pulsante della città, ovvero la bellissima piazza Nadir Divanbegi, fronteggiata da un parchetto alberato nel quale si staglia la statua di Hoja Nasruddin (in pratica Don Chisciotte), mentre sul lato settentrionale sorge la medressa Lyabi Hauz è chiuso dall'imponente edificio storico Nadir Divanbegi Khanaka, mentre a sud una fila di palazzi antichi, che ora ospitano negozi e ristoranti ma che nascondono anche dei bellissimi cortili interni dove sono ospitate delle botteghe artigiane, separa la via pedonale dall'intrico di vicoli che forma il vecchio quartiere ebraico, anche questo pieno di hotel e ristorantini. Nadir Divanbegi Khanaka la piazza continua, sempre circondata da costruzioni antiche, e al centro di questa si trova il Maghoki Attar, la moschea più antica dell'Asia Centrale risalente al IX secolo, che ora ospita il museo dei tappeti, e alle spalle di questo c'è una piccola zona archeologica con i resti di alcune costruzioni risalenti all'epoca zoroastiana (antecedenti quindi all'arrivo dell'islam). Taki Sarrafon, dove una volta si vendevano le spezie) e prosegue costeggiando dapprima il museo d'arte e poi dividendosi in tre stradine che attraversano il resto della città vecchia. Kukeldash, di cento anni più vecchia della sua vicina. Gaukushan, inserita in una graziosa piazzetta in cui brillano anche un piccolo minareto e un'antica piscinetta in pietra; mentre quella di sinistra si inoltra nel fascinoso dedalo di stradine della città vecchia e del vecchio ghetto, costeggiando il piccolo mausoleo di Turki Jandi e una sinagoga, per sbucare in un vasto spazio extraurbano nelle vicinanze della casa-museo di Fayzulla Khojaev (un sinistro personaggio della storia cittadina; gli interni dovrebbero essere notevoli, ma purtroppo era chiusa) e del cimitero ebraico. Lyabi Hauz, costruita intorno a una grande piscina artificiale (ora circondata da bar e ristorantini all'aperto che la sera scoppiano di clienti, non solo turisti ma anche abitanti della città che la sera vengono a prendere un po' di fresco) e sulla quale si affacciano numerose costruzioni storiche.

Dal piccolo bazar Percorrendo la via pedonale Ma è girando a destra del bazar che si arriva al fiore all'occhiello della città, costeggiando un alto muro si arriva infatti nella piazza dove si fronteggiano la grande Proseguendo lungo la via, costeggiando un mercato di tappeti, si arriva ad un vasta spianata dove sorge l'
Taki Sarrafon invece, prendendo la stradina che dirige verso nord, passando accanto alla Maghoki Attar, si arriva, proprio nel punto in cui anche la via Hakikat, piena di bancarelle, negozi di souvenir, hammam e altri locali, si arriva fino al terzo degli antichi bazar coperti, il Taki Zargaron, alla sinistra del quale si apre una bellissima piazza dominata dalle facciate, poste una di fronte all'altra, delle due sontuose medresse di Moschea Kalon e la medressa Mir-i-Arab (cui appartiene l'alto muro di cui prima), dominate entrambe dalla mole del minareto Kalon, risalente al XII secolo e alto 47 metri (e visibile da quasi tutto il centro storico della città). Ulugbek, caratterizzata da decorazioni blu anche nel suo ampio cortile interno, e di Ark, la cittadella reale fortificata. Purtroppo l'interno è in buona parte in rovina, ma nella zona delle abitazioni reali sono invece rimasti ben conservati vari palazzotti e padiglioni (tutti trasformati in musei), una piccola moschea e il bel cortile delle incoronazioni. La piazza di fronte all'entrata della cittadella, detta Registan, sul lato occidentale, è caratterizzata anche dalla presenza di una Torre dell'Acqua di costruzione sovietica, ma soprattutto dalla bella moschea Bolo Hauz, dalle ricchissime decorazioni lignee. Alle spalle della cittadella poi (dietro l'angolo nord-orientale) sorge lo Zindon, l'antica prigione fortificata famosa per aver ospitato due ufficiali inglesi, ambasciatori della regina, che il Khan di allora fece imprigionare e trucidare. Abdul Aziz Khan, con colorazioni più calde. Mehtar Ambar chiude alle auto (punto in cui stazionano anche i marshrutka per l'autostazione nord, la principale della città) ad un altro antico bazar coperto, il Taki Telpak Furushon, che funge da porta d'accesso alla zona settentrionale del centro storico, quella che contiene i siti di maggiore importanza storica.
La medressa, del XVI secolo, non è visitabile perché ancora in attività, ma si possono ammirare le belle decorazioni della facciata sormontata da due cupolotti turchesi ed entrare nell'anticamera da cui si può sbirciare il cortile interno attraverso i finestroni; la moschea, coeva, invece è visitabile e consta di un enorme cortile interno circondato da un estesissimo colonnato.

A ovest del All'estremità settentrionale del parco di trova inoltre il
Registan cominciano alcuni quartieri più nuovi, ma che contengono ancora qualche chicca. In particolare il parco Samani (o Kolkhoz bazar, il più grande e importante tra i mercati moderni del centro, mentre fuori dall'angolo sud-orientale c'è un'altra piazza con due grandi medresse che si fronteggiano, la Modari Khan e l' Abdullah Khan, entrambe del XVI secolo. Kirov) è il principale spazio verde del centro e, oltre ai bei vialetti, alle aiuole curate e ai canaletti, e alla immancabile zona con le giostre e le bancarelle a tendone, ospita i mausolei di Chasma Ayub e di Ismail Samani (che, risalente al X secolo, è la costruzione musulmana più antica della città) e un largo bacino artificiale alle spalle del quale sorgono i resti di un tratto delle antiche mura cittadine.

Di notte invece il centro si gira molto bene, è sicuro e, soprattutto nei dintorni di
Se si ha la pazienza di girarla bene e di perdersi nell'intrico di vicoletti, o di battere le zone meno centrali, la città mostra un nutrito gruppo di altre attrazioni minori, come piccole moschee e medresse, caravanserragli con incantevoli cortili centrali, mausolei e altri resti di tratte murarie con anche qualche porta monumentale; tuttavia in estate il caldo è davvero intenso e il sole picchia fortissimo (dato il clima secco all'ombra si resiste pure, ma durante le ore centrali e pomeridiane al sole non ci può davvero stare) rendendo alquanto faticoso girare a piedi alla scoperta della città.
Lyabi Hauz, la gente a passeggio è molta. Lungo tutta Bakhowuddin Nakshabandi, non solo nella sua tratta pedonale, vi sono molti bei ristoranti tipici, anche eleganti (ma sempre abbastanza economici); molti altri, insieme a qualche locale per il dopo cena, si trovano anche nei vicoletti del quartiere ebraico subito a sud della piazza. Menzione particolare al ristorante Minzifa, grazie alla sua spettacolare terrazza sul tetto da cui dominare tutta Lyabi Hauz, mangiando al fresco (o quasi) e potendo osservare tutto il movimento notturno della piazza con le sue luci.
Tra le città dell'Asia Centrale, Bukhara è forse quella con il maggior numero di siti interessanti, e per visitarla a dovere sono necessari almeno due giorni interi (se non fa troppo caldo e si può girare anche durante il primo pomeriggio), ma è comunque consigliabile fermarsi almeno tre notti per poterne godere appieno e coglierne le innumerevoli sfumature; il soggiorno (caldo a parte) è comunque molto piacevole perché, oltre alla storia e all'arte che la contraddistingue, i suoi abitanti sono affabili e gentilissimi (come in tutto l'Uzbekistan del resto), ed essendo abituati ai turisti non è raro poterci anche scambiare qualche parola in inglese.


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