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Silkstan parte 4: Samarcanda

Creato il 10 ottobre 2014 da Alessio Sebastianelli @bastianatte

Samarcanda era già famosa vari secoli prima di Cristo, quando Alessandro Magno rimase impressionato dalla sua magnificenza; purtroppo di quell'epoca non è rimasto praticamente nulla perché Gengis Khan rase al suolo tutto in un raggio di centinaia di chilometri. Grazie però all'altro grande condottiero conquistatore (e non meno distruttore) centroasiatico, quel Tamerlano nato nella poco distante Shakhrisabz, che ne fece la sua capitale, verso la fine del medioevo riacquistò il suo antico splendore e ne ha conservato varie testimonianze fino ad ora.

Arrivare a Samarcanda da Per andare a Due possibili scelte sono il
Bukhara tuttavia non è comodissimo, poiché la stazione dei treni di quest'ultima si trova in realtà nella città di Kagan, circa 15 km a est del centro (raggiungibile con taxi o Tashkent invece conviene prendere il treno (ve ne sono di diverse velocità, comodità e prezzi, ma in ogni caso conviene acquistare il biglietto in anticipo perché si riempiono facilmente), visto che la moderna e bella stazione di Samarcanda, che si trova circa 5 km a nord-ovest del Registan, si raggiunge comodamente in marshrutka. marshrutka), mentre i taxi collettivi portano solo fino alla città di B&B Bahodir e l' Hotel Abdurahmon, gestite, separatamente, da due fratelli. La seconda è preferibile perché più moderna, in buone condizioni e solo di poco più costosa della prima, che invece, benché consista di una struttura molto graziosa e con un bellissimo cortile centrale ombreggiato dagli alberi (con divani e tavoli dove viene servita la colazione e la cena), è più vecchia e un po' decadente (io, pur avendo prenotato nella seconda, ho finito per un disguido ad alloggiare nella prima struttura, perché su alcuni siti di prenotazione l'Hotel Abdurahmon è erroneamente indicato col nome di Hotel Abdu-Bahodir 2, il tassista sentendo quel nome mi ha portato al B&B e qui ho il sospetto che il gestore abbia fatto qualche impiccio per tenermi lì per evitare di mandarmi dal fratello; comunque sono stato molto bene anche lì). Navoi, in cui bisogna cambiare taxi. Il mezzo più facile da prendere è il bus, visto che la stazione si trova solo 4 km a nord del centro ed i marshrutka che la raggiungono partono dallo spiazzo a fianco della medressa Kukeldash, tuttavia anche i bus (così come i marshrutka e i taxi collettivi) partono solo quando sono completamente pieni e quindi ho dovuto aspettare per due ore e mezza seduto nel bus (sotto a un sole fortissimo) prima che questo si decidesse a partire. Inoltre la stazione di arrivo a Samarcanda si trova piuttosto fuori città, lungo l'autostrada, e bisogna quindi contrattare con i tassisti per farsi portare in centro.
Grazie al notevole afflusso turistico che caratterizza la città, è possibile trovare un buon numero di sistemazioni di buona qualità e a prezzi piuttosto bassi. La maggior parte di queste si trovano a ridosso del vecchio quartiere ebraico.

A due passi dalla zona degli hotel sorge l'attrazione più importante di tutta l'Asia Centrale: il Già solo fermarsi ad ammirare l'ensemble dalla balconata lungo la strada è emozionante, ma è ovviamente obbligatorio pagare il biglietto d'ingresso alla guardiola per addentrarsi nella spianata ed entrare a visitare le tre medresse. Quella occidentale, la Intorno all'ensemble ci sono bei giardini, molto curati, con aiuole, monumenti e alberi, e poche altre costruzioni minori. In particolare sul lato orientale un largo viale pedonale, Proprio nella parte finale del viale si fronteggiano la mastodontica moschea di
Registan. La piazza dominata su tre lati dalle facciate, ricchissimamente decorate da maioliche colorate e mosaici, di tre enormi e stupende medresse offre un colpo d'occhio impressionante e unico al mondo.
Ulugbek, è la più antica (del 1420) e forse anche la più interessante grazie al bel cortile centrale, alla moschea situata nella parte posteriore e alle stanze espositive dedicate al nipote di Tamerlano che le ha dato il nome, che era un grande astronomo. Quella centrale, la Tilla Kari (finita nel 1660) si segnala invece per la bellissima moschea situata sul lato sinistro del cortile, sormontata da un cupolotto turchese ma soprattutto dai ricchissimi interni dorati e dal soffitto ultra-decorato. La medressa orientale infine, la Toshkent Kochasi, attraversa tutti i giardini, passa a fianco della zona degli hotel, e, fiancheggiato da due file ininterrotte di negozi, costeggia tutto il vecchio quartiere ebraico (ma non ci sono però accessi diretti a quest'ultimo dal viale, bisogna ripassare davanti all'hotel) arrivando fino ad un larghissimo viale che segna il confine con la zona su cui sorgeva l'antichissima città di Afrosiab. Bibi Khanym (la moglie cinese di Tamerlano), caratterizzata dal grande cortile interno alberato, un alta cupola e una grandiosa facciata, e il piccolo mausoleo della stessa Bibi. A fianco della moschea infine sorge il moderno Siob Bazar, che vende principalmente generi alimentari, ottimo quindi per comprare acqua o qualche snack, ma vi si possono trovare anche alcuni articoli di vestiario o souvenir. Sher Dor (del 1636), è caratterizzata da due belle cupole laterali e da decorazioni che ricordano forme feline.

Dall'altro lato della superstrada che si trova alla fine del viale pedonale giace il sito dell'antica Proseguendo però lungo il viale Proseguendo lungo la via si incontrano vari altri siti, tutti a distanza di quasi un chilometro l'uno dall'altro, a cominciare dall'interessante Museo di Nell'angolo sud-occidentale dell'area si trova il secondo sito per ordine di importanza della città (e forse di tutto l'Uzbekistan): lo Entrando dall'ingresso del cimitero musulmano che si trova su
Afrosiab, ovvero l'antica Samarcanda, abitata dal I millennio avanti Cristo fino alla sua distruzione per mano delle orde di mongoli. Al momento la vasta area è priva di costruzioni, tranne che per le zone che ora ospitano i cimiteri ebraico e musulmano, aspra e selvaggia; esplorarla a piedi, nella speranza di imbattersi in qualche resto archeologico, potrebbe essere anche interessante ma in estate il caldo intenso rende la cosa davvero molto faticosa.
Toshkent (qui non più pedonale) si ha la possibilità di vistare vari siti interessanti, il primo dei quali è la piccola ma graziosa moschea Hazrat Hizr, ricostruita uguale a come era prima della distruzione mongola, dietro la quale c'è uno dei punti di acceso alla selvaggia area archeologica. Afrosiab, che contiene molti reperti trovati nell'area archeologica e degli interessanti affreschi di epoca sogdiana; per proseguire col mausoleo che contiene la tomba (un sarcofago lungo 18 metri) del profeta Daniele, che si trova sulle rive del fiume Siob in cima ad una piccola altura alle spalle dell'area archeologica (sembra che ce ne sia un altro uguale a Susa, in Iran); e finire (ma è davvero troppo lontano per arrivarci a piedi) con le rovine dell'antico Osservatorio Astronomico di Shah-i-Zinda. Questo consiste in un viale fiancheggiato da decine di mausolei, costruiti principalmente all'epoca di Tamerlano e di Ulugbek per ospitare i parenti di questi, splendidamente decorati con mosaici e maioliche blu, azzurre e turchesi, che portano fino a una serie di costruzioni che dovrebbero ospitare la tomba di Toshkent Kochasi (poco dopo la moschea Hazrat Hizr), sono entrato nel sito dal retro evitando così, inconsapevolmente, di pagare il biglietto di ingresso, ma credo che sia stato solo per caso che nessuno mi abbia fermato prima. Qusan-ibn-Abbas, cugino di Maometto che ha portato l'Islam in questi luoghi (motivo per il quale il sito è anche un importante meta di pellegrinaggio). Ulugbek (vicino al quale c'è la stazione principale dei bus).

Il vecchio quartiere ebraico e la città vecchia che si trova a sud del viale che passa davanti al Dalla strada degli hotel nel vecchio quartiere ebraico ci si può immediatamente inoltrare in uno stretto dedalo di vicoletti, in molti casi sterrati, e, anche se quasi tutte le abitazioni sono moderne, ma in stile tradizionale, ci si può trovare davanti a degli scorci davvero pittoreschi. In particolare c'è una piazzetta molto graziosa con lo sfondo dato dalla piccola moschea Prendendo invece le due stradine che si trovano davanti al Percorrendo invece
Registan (e che ne porta anche il nome) nascondono parecchie altre chicche.
Mubarak; interessante e piacevole è anche il parchetto in mezzo al quale sorge il mausoleo dell' Imam al-Matruydiy. Registan e a Toshkent Kochasi ci si inoltra nella città vecchia e, anche qui in un tripudio di casette e vicoletti, ci si può imbattere nelle due piccole moschee Registan Kochasi verso ovest si raggiunge una rotatoria, dominata da una grande statua di Tamerlano, che rappresenta il punto di accesso alla città nuova. Prima di questo però si costeggia una grande spianata con aiuole, ai margini della quale si trovano il mausoleo Rukhobod (sembra sia il monumento più antico della città) e il mausoleo Ak Saray, ma soprattutto, davanti a quest'ultimo, si trova il mausoleo Gur-e-Amir, una costruzione più grande e importante, caratterizzata da una grossa cupola blu, che ha l'onore di ospitare la tomba dello stesso Tamerlano. Il complesso è stato da poco restaurato, e merita una visita non solo per vedere la bara del grande condottiero, circondata da quelle dei suoi figli e nipoti (tra cui anche Ulugbek), ma anche per i sontuosi interni decorati. Imon e Hoja Nisbatdor.
Il quartiere a ridosso del mausoleo fa parte della città vecchia di cui sopra (inoltrandosi tra i vicoletti ci si può ritrovare tra le due piccole moschee), e proprio nelle vicinanze del mausoleo ospita un gran numero di guesthouse e di ostelli, un altro punto comodo e centrale per trovare alloggio in città.

Proprio dalla rotatoria parte il largo Molto bello è anche il Da segnalare anche, a nord della rotatoria, la grande e verdissima piazza (sembra quasi un parco più che una piazza) Tuttavia il posto più piacevole si è rivelato essere il i tipici noodles di origine uigura che erano ottimi, e il ristorante Samarcanda è una tappa obbligata di un viaggio lungo la tratta centrale della via della seta; anche qui la temperatura in estate è molto elevata (ma non raggiunge i livelli assurdi di
A ovest e a nord della rotatoria con la statua comincia la città nuova, di stampo sovietico. In questa zona non ci sono attrazioni particolari, ma il posto è davvero piacevole e ben messo, e con tutta probabilità è la "città nuova" più bella del paese.
Bulvar Universitet, pieno di alberi e con dei giardini al centro, che porta appunto all'Università ed è un'ottima meta per una passeggiata.
Navoi Park (cosa comune a tutti i parchi sovietici del resto), con aiuole curate, padiglioni neoclassici, alberi e vialetti immersi nel verde. La zona che circonda il parco è inoltre quella con più negozi e ristoranti, e vi sono anche molti bar all'aperto; il luogo ideale per passeggiare godendosi la città e i suoi abitanti evadendo per un po' dal contesto archeologico.
Mustaqillik Maydoni, circondata dai monumentali palazzi delle amministrazioni cittadine e regionali.
La zona orientale del centro, quella moderna, è il posto migliore per andare a cena fuori, perché nella città vecchia i ristoranti sono pochissimi (molti hotel e guesthouse ne hanno tuttavia uno), mentre nella città nuova ve ne sono svariati, anche buoni, sparsi un po' dappertutto.
Cafè Labig'or, proprio davanti al Registan, dove mangiare piatti tipici, principalmente shashlik (gli spiedini, di vari animali), spendendo pochissimo. Altri ristoranti testati sono stati l' Platan, più moderno ed elegante, uno dei più celebrati della città, con una bella terrazza e piatti di cucina internazionale, più caro ma neanche tantissimo. Alt Stadt Laghman Centre, a ridosso del parco, un po' decadente ma anche questo molto economico e poi ho provato Bukhara, e inoltre ci sono molti più alberi ed è più facile stare all'ombra), ma si gira molto piacevolmente anche di sera e di notte, visto che è sicura e inoltre, soprattutto lungo la via pedonale, si trovano persone a passeggio anche dopo l'ora di cena. Tre giorni sono anche abbondanti per la visita di questa città, ma si possono integrare facilmente con una visita di poco più di mezza giornata alla non lontana Shakhrisabz.


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